"Spiace per come è andata a San Giovanni": la misteriosa frase di Matteo Piloni (Pd)
A questo punto Piloni dichiara apertamente di avere "tifato" per Monteverdi. Scelta legittima, anche se il fatto di averla rimarcata in un comunicato, accomunando San Giovanni in Croce al caso ben più estremo di Pizzighettone, sarà stato difficilmente digerito da Asinari, che non è certo uomo di destra.
CREMONA – Forse è passato inosservato, ma il comunicato con il quale Matteo Piloni, segretario provinciale del Partito Democratico di Cremona, ha commentato, come di consueto, la tornata elettorale amministrativa di questo 2016, contiene un passaggio in sé abbastanza misterioso e non semplicissimo da spiegare.
Dopo essersi complimentato infatti con i candidati e le liste sostenute dal Pd che hanno vinto in provincia, otto comprendendo pure Piadena con Ivana Cavazzini, Piloni lascia qualche riga per il rammarico per come è andata su due comuni. “L’unico rammarico – scrive Piloni – riguarda Pizzighettone dove la lista sostenuta dal PD “Pizzighettone chiama”, che candidava a sindaco Bruno Tagliati non ha avuto il risultato sperato”. Sin qui nulla di strano, dato che a Pizzighettone si è affermato Luca Moggi, candidato di centro-destra e vicino in particolare alla Lega Nord. Tuttavia le parole che seguono alimentano un certo stupore: “Stessa sorte – scrive Piloni – per San Giovanni in Croce”, lasciando intravedere un certo rammarico per come è andata a finire nel comune Casalasco. Ora, di sicuro la lista che ha appoggiato Pierguido Asinari verso la riconferma è civica e ha intercettato probabilmente qualche voto pure nell’area di centro-destra, in virtù della vittoria schiacciante con oltre il 70% delle preferenze su Libero Monteverdi. Tuttavia Asinari, come candidato sindaco (se non come lista, abbastanza eterogenea), è ampiamente riconducibile al centro-sinistra.
A questo punto Piloni dichiara apertamente di avere “tifato” per Monteverdi (già consigliere provinciale nell’area di centro-sinistra) e la sua lista, schieratasi in opposizione allo stesso Asinari (di fatto senza esprimere a San Giovanni in Croce un vero candidato di centro-destra). Scelta legittima, anche se il fatto di averla rimarcata in un comunicato, accomunando San Giovanni in Croce al caso ben più “estremo” di Pizzighettone, sarà stato difficilmente digerito da Asinari, che non è certo uomo di destra. Può dunque darsi che il pensiero di Piloni sia ancora influenzato dallo strappo dato da Asinari (assieme a qualche altro sindaco di area “dem”) sulla vicenda del Gal Oglio Po all’epoca presieduto da Giuseppe Torchio, anima del centro-sinistra? Domanda più che lecita.
Giovanni Gardani