Cronaca

Unioni civili: "E' sbagliato". Fa discutere il cartello di don Ottorino Baronio

Polemiche sui social network per il gesto del parroco di Vicomoscano, Quattrocase, Casalbellotto e Fossacaprara e vicario zonale.

Il cartello affisso da don Ottorino Baronio

VICOMOSCANO (CASALMAGGIORE) – “Sbagliato è sbagliato, anche se è diventata legge”: la frase campeggia su fogli a sfondo bianco, con due coppie di figure in evidenza, una in rosa con due donne stilizzate che si tengono per mano e l’altra in azzurro, con due figure maschili mano nella mano. I cartelli sono affissi sulla bacheca dell’oratorio di Vicomoscano e sul cancello della casa parrocchiale della stessa frazione di Casalmaggiore.

“Sì, li ho affissi io”: rivendica il gesto don Ottorino Baronio, parroco di Vicomoscano, Casalbellotto, Quattrocase e Fossacaprara, oltreché vicario zonale. Don, immagino sappia che quei cartelli hanno generato reazioni e polemiche, anche piuttosto roventi. “Ho le mie motivazioni che hanno portato a questo gesto – spiega don Ottorino -. Le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono sbagliate, nell’ottica umana antropologica e cristiana l’unione deve esistere tra uomo e donna. Questo non significa essere omofobi, razzisti o contro gli omosessuali”. “Se uno si vuole definire cattolico – continua don Baronio – deve riconoscere che fra persone dello stesso sesso il rapporto può essere di amicizia. Dal punto di vista umano e cristiano il mio ruolo è di insegnare e condurre alla verità, quindi non può dirsi cattolico chi pensa che le unioni civili siano giuste”.

Esistono cattolici che la pensano in maniera opposta: come risponde a loro? “Con tre articoli del catechismo, dal 2357 al 2359. Articoli in cui si parla di sessualità e si dice che le unioni tra persone dello stesso sesso non sono accettabili. Non è dunque una mia idea, non è la mia posizione ma quella della chiesa cattolica”. Dalla bacheca dell’oratorio di Vicomoscano a quella virtuale dei social network il passo è brevissimo. La fotografia dei cartelli affissi sta facendo il giro del web e i commenti sono innumerevoli. C’è chi scrive di “inquietante realtà”, “discriminazione”, “ritorno al medioevo” e chi invece appoggia il pensiero e il gesto di don Ottorino Baronio.

Simone Arrighi

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