Cronaca

Identità di genere, auditorium gremito per Michela Marzano

Giovanni Anversa e Michela Marzano

CASALMAGGIORE – “Casalmaggiore possiede gli anticorpi culturali”: così ha concluso, con soddisfazione, il giornalista Rai Giovanni Anversa, al termine del suo dialogo con la filosofa, scrittrice e docente universitaria, Michela Marzano. L’occasione è stata la serata di venerdì in Auditorium, svoltasi davanti ad un folto pubblico (250 persone), “accorso con la consapevolezza di avere l’occasione ‘senza intenti polemici, ideologici o divisivi’, citando le parole di Anversa, di comprendere meglio la scottante tematica dei diritti civili e della loro universalità”: così spiegano gli organizzatori. A promuovere l’evento, il Circolo locale Pd, Rive Gauche Prc Casalmaggiore, Associazione M.I.A. (Centro anti violenza di Casalmaggiore), CNC. I sostenitori: CGIL-CISL-UIL, Auser, Amnesty Cremona, Rete Rosa Viadana, Associazione A.I.D.A. Cremona, Associazione Donne Contro la Violenza Crema, ANPI Casalmaggiore, Lega della cultura di PIadena, Arci bassa, Arcigay Cremona, Amici di Emmaus, Rete donne ‘Se non ora quando’, libreria Il Seme, Associazione Italia-Cuba).

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Il pubblico presente in auditorium

“Il punto di partenza dell’indagine filosofica della Marzano – approfondiscono gli organizzatori -, muove dall’esperienza della sofferenza, del limite, dell’assenza, come elementi intrinseci e comuni ad ogni esistenza umana. Da questo angolo visuale e da questa sensibilità, scaturisce spontaneo e forte il bisogno di attivarsi per riparare questo dolore. Essendo la sofferenza e l’esperienza del limite anche il punto di partenza imprescindibile della visione cristiana, l’analisi della filosofa non contraddice la sua fede, che lei anzi rivendica. Al centro della serata, come del suo libro, il tema del gender e del timore ingiustificato della paura di una possibile indifferenziazione sessuale: timore che nasce ed è alimentato da una voluta confusione terminologica”.

“L’identità di genere non è una scelta – proseguono -, non esiste un genere ‘fluid’, non ci si sveglia la mattina e si decide, a giorni alterni, di essere uomo o di essere donna. Tutto ciò è falso e per un motivo molto semplice: l’identità di genere è la ‘percezione precoce, profonda e permanente di sé come uomo e come donna’. Nessuno ambisce ad un’eliminazione delle differenze fra i generi, ma solo al pieno riconoscimento di ciò che è, così come del suo orientamento sessuale ed affettivo, sia esso eterosessuale, omosessuale o bisessuale”.

“Capire le differenze ed educare al rispetto di esse significa riconoscerle, non negarle – sottolineano gli organizzatori dell’incontro -. Per Michela Marzano la cultura è ‘cultura incarnata’, cioè tensione verso la comprensione della realtà per come si presenta e della verità dell’Altro. Ascoltandola, lei così colta e così priva di pregiudizi, ma consapevole di quale sia la sua missione di filosofa militante, c’è parso chiaro che la vera libertà è figlia della cultura e che la cultura produce e pretende libertà per sé e per gli altri. Per converso, laddove non c’è vera cultura ma puro nozionismo, ci si può chiudere all’interno delle proprie convinzioni, sviluppando posizioni restrittive della libertà di tutti”. Soddisfatti per la risposta di pubblico e i contenuti dell’iniziativa, gli organizzatori chiudono con una nota polemica: “L’onore di ricevere un’ospite tanto stimata e riconosciuta a livello internazionale avrebbe meritato la presenza dell’Amministrazione comunale”.

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