Cronaca

Rete Gas, Commessaggio "mosca bianca": incassa 13mila euro da lodo arbitrale

“Ciò ha consentito al Comune - precisa Sarasini - non soltanto di non pagare nulla ad A2A, ma di incassare da quest’ultima la somma di 13mila euro, al netto di quanto riconosciuto alla stessa A2A a titolo di indennizzo e delle spese resesi necessarie per mettere in esecuzione il lodo arbitrale".

COMMESSAGGIO – In un periodo in cui la controversia delle reti del gas rischia di ingessare l’attività amministrativa di diversi comuni per anni, a causa delle prime sentenze dell’Arbitrato che stanno dando ragione ai gestori e non, appunto, alle amministrazioni, ecco la mosca bianca. A Commessaggio, infatti, non solo il comune ha vinto il proprio duello, ma ha pure ottenuto qualche migliaio di euro da investire a bilancio.

A marzo 2005 il comune mantovano anticipò il termine di scadenza naturale (fissato al 2014, ossia trent’anni dopo il 1984, anno in cui venne stipulato il contratto), deliberando di porre termine alla concessione del servizio pubblico di distribuzione del gas. Questo perché si prospettavano all’epoca migliori condizioni economiche e migliore qualità ed efficenza nella gestione del servizio. Da qui la gara, vinto da Arcalgas (oggi divenuta I2 Reti Gas), che versò 40mila euro nelle casse comunali dopo il subentro nella gestione degli impianto, oltre a 45mila euro all’anno per il periodo di affidamento della durata di 12 anni.

Se non che A2A, come sempre accade in questi casi, ha portato avanti molteplici ricorsi, che sono però stati respinti con il comune difeso dall’avvocato Gaspare Bertolino del foro di Brescia. Solita guerra di perizie: per A2A l’indennizzo ammontava a un milione di euro, per il tecnico incaricato dal comune, l’ingegnere Franco Marfurt di Brescia, il valore delle reti era di poco meno di 50mila euro.

Durante il mandato 2009-2014 (sindaco Andrea Sanfelici) si cercò una mediazione con A2A per una transazione da chiudere sui 450mila euro a spese ovviamente del comune. “Fortunatamente per i Commessaggesi – spiega l’attuale sindaco Alessandro Sarasini – le normative statali, il patto di stabilità e l’impossibilità del comune di ulteriori indebitamenti, ha di fatto negato all’amministrazione comunale la possibilità di mediazione lasciando decorrere l’azione legale nell’attesa del giudizio degli arbitri”.

La procedura si è conclusa poi nell’aprile del 2014 con l’accoglimento di tutte le domande dell’amministrazione e con la spesa sostenuta di 80mila euro circa. “Ciò ha consentito al Comune – precisa Sarasini – non soltanto di non pagare nulla ad A2A, ma di incassare da quest’ultima la somma di 13mila euro, al netto di quanto riconosciuto alla stessa A2A a titolo di indennizzo e delle spese resesi necessarie per mettere in esecuzione il lodo arbitrale. A questo punto è doveroso riconoscere all’Amministrazione Comunale del periodo 2004-2009 la forte azione volta alla risoluzione contrattuale oltre che riconoscere alla normativa sopraggiunta il non aver acconsentito all’Amministrazione Comunale successiva 2009-2014, l’accensione di  un mutuo di 450mila euro che sarebbe stato un pesante fardello per il futuro della collettività”.

Giovanni Gardani 

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