Al Cibus Devicenzi svela la prossima impresa: il record delle 24 ore a Montichiari
La sua presenza a Cibus ha catalizzato la curiosità della gente alle cui domande Andrea non si è sottratto, con la disponibilità che gli è congeniale. Ricordando a chi non lo conosceva ancora, le imprese sportive compiute e quelle che presto cercherà di ottenere.
CASALMAGGIORE/PARMA – Nella marea di ospiti e visitatori che sin dalla prima giornata di inaugurazione hanno riempito lunedì i padiglioni di Cibus c’era anche il campione paralimpico di Martignana di Po, Andrea Devicenzi.
Con la sua bicicletta, compagna inseparabile di imprese straordinarie, il tenace atleta si è lasciato fotografare, presso il padiglione di Parmovo di Colorno, sorprendendo tutti più che per la mancanza della gamba sinistra, per il coraggio, la determinazione e la tenacia con la quale è riuscito a superare gli ostacoli di una pesante menomaziome come la sua. Caratteristiche e doti che non sfrutta solo per se stesso ma che usa come medicina propedeutica per incoraggiare i giovani ad andare avanti con progetti e ambizioni senza arrendersi mai davanti a nulla.
Un atteggiamento di grande umanità e generosità che lo spinge continuamente a recarsi nelle scuole dal nord al sud dell’Italia, ovviamente pedalando con una gamba sola, per portare questo messaggio a tutti gli studenti. La sua presenza a Cibus ha catalizzato la curiosità della gente alle cui domande Andrea non si è sottratto, con la disponibilità che gli è congeniale. Ricordando a chi non lo conosceva ancora, le imprese sportive compiute, come ad esempio il percorso in India in sella alla sua Mtb sulla strada carrozzabile più alta del mondo percorrendi 700 km in otto giorni o la medaglia d’argento conquistata in Turchia negli Europei di Paratriatlon.
Altri straordinari obiettivi sono nella mente di Devicenzi come il raid di 200 km in Perù da Lima a Cuzco e i 4 giorni di trekking per raggiungere la mitica cima del Machu Picchu la prossima estate. A novembre invece un altro mitico record da toccare, ossia riuscire a percorrere 500 km in 24 ore al velodromo di Montichiari. A chi gli chiede dove stia il segreto di tanta volontà Andrea risponde che subito dopo l’incidente all età di 17 anni disse a se stesso che più che le gambe era necessario l’uso della testa. Con quella cominciò a ragionare e a crearsi degli stimoli, mettendo da parte la protesi, essendo per lui d’impiccio, e sfruttando invece la forza delle braccia e quella del cervello.
Rosario Pisani