Cronaca

Si è spento a 96 anni il partigiano combattente Farcito Filippini

Contrastò i nazisti sui Balcani durante il secondo conflitto mondiale. Scrisse il libro 'Diario di Guerra'. Avrebbe compiuto 97 anni il prossimo 9 maggio.

Farcito Filippini in una foto recente el fronte (primo a destra)

TORRICELLA DEL PIZZO – Avrebbe compiuto 97 anni il prossimo 9 maggio, Farcito Filippini, noto torricellese che fu soldato nella Seconda Guerra Mondiale, combattente sfuggito alla cattura tedesca e unitosi ai partigiani albanesi nella lotta balcanica contro i nazisti. Una vita, la sua, che è divenuta ricordo storico nel libro ‘Diario di guerra’, pubblicato dal comune di Torricella in occasione della Giornata della Memoria del 2009. Si è spento dopo mesi di cure alla Fondazione Germani di Cingia de’ Botti. Il suo fisico ha resistito, sul fronte e nella vita, sino a qualche mese fa, nella ‘sua’ Torricella del Pizzo, dove risiedeva ed ogni giorno andava a fare la spesa e al bar, col solo aiuto di una bicicletta elettrica. Lucido, di animo e ricordi, sino all’autunno scorso quando il peggiorare delle proprie condizioni lo portò al ricovero a Cingia de’ Botti. Martedì, a Torricella, si sono tenuti i funerali.

Nato il 9 maggio del 1919, Filippini iniziò a lavorare come garzone a Gussola. Dopo tre anni venne assunto da un’azienda torricellese, dove lavorò sino alla chiamata alle armi: era il 18 marzo del 1940. L’addestramento nella Terza Compagnia Sanità dell’ospedale militare di Milano e poi la partenza per il fronte: Filippini venne aggregato alla 61esima sezione sanità portaferetri con destinazione Val di Susa. Il 10 giugno del 1940 venne inviato sul fronte francese. Vari trasferimenti lo portarono in Val Seriana, a Clusone, poi a Vibo Valentia, quindi in Jugoslavia. Solo il 9 maggio del 1945, giorno del suo 26esimo compleanno, si concluse l’esperienza di partigiano combattente all’estero di Farcito Filippini. Rimpatriato, ottenne il congedo illimitato il 16 ottobre.

Divenne traghettatore del fiume Po insieme ad altri undici lavoratori, con cui costituì la Cooperativa Barcaioli. Nel 1947 vinse il concorso comunale come cantoniere, a Torricella del Pizzo: fu il suo impiego sino al 1974, anno del pensionamento. Stimato dalla comunità casalasca, Farcito Filippini scrisse ‘Diario di Guerra’, libro pubblicato nel 2009 per volere del comune torricellese, del Comitato Provinciale per la Difesa e lo Sviluppo della Democrazia e dell’ente provinciale cremonese. “Gentile lettore, la mia storia dimostra l’inutilità delle guerre. Esse sono tutte uguali, portatrici solo di odio, di morte, di distruzione e di miseria. Non risolvono affatto le controversie per le quali vengono dichiarate e per le quali migliaia di giovani vengono mandati al massacro. E’ incredibile che secoli di storia non ci abbiano insegnato nulla e che ancora oggi molti conflitti imperversino in tante parti del mondo!”: così scriveva Farcito Filippini. Uno dei tanti lasciti del partigiano di Torricella del Pizzo.

Simone Arrighi

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...