Casalmaggiore-Loznica, un ponte di pace lungo 11 anni in memoria di Umberto
Un legame rinsaldato martedì mattina alle 11.30 presso la sala consiliare del comune di Casalmaggiore tra gli studenti del Polo Scolastico Romani e il liceo Karadzic di Loznica, accompagnati dai rispettivi dirigenti Luisa Spedini e Milutin Tosic. Mercoledì sera spettacolo a teatro.
CASALMAGGIORE – Un ponte di pace lungo 11 anni: costruito con mattoni che sono anzitutto gesti molto semplici, come il saper aprire le porte a ragazzi in arrivo da stati esteri, in un percorso basato proprio sul reciproco scambio dal 2005 ad oggi.
Un legame rinsaldato martedì mattina alle 11.30 presso la sala consiliare del comune di Casalmaggiore tra gli studenti del Polo Scolastico Romani e il liceo Karadzic di Loznica, accompagnati dai rispettivi dirigenti Luisa Spedini e Milutin Tosic. A fare gli onori di casa il sindaco Filippo Bongiovanni, che ha fatto da Cicerone per i nuovi arrivati: il gemellaggio, infatti, porta ogni due anni (dato che vige la regola dell’alternanza nella visita) nuovi ragazzi del liceo serbo a Casalmaggiore, dunque gli ospiti di questo 2016 non sono gli stessi degli anni passati. Casalmaggiore è stata descritta come una cittadina di cultura e, naturalmente, anche di sport, ricordando le imprese della Pomì che peraltro hanno esaltato le gesta di una ragazza serba come Jovana Stevanovic. “Scambi come questo, in tempo di pace – ha detto il sindaco – servono ad arricchire e compensare”, concetto condiviso dai due dirigenti scolastici, con Tosic che in particolare ha ricordato come ormai sia di casa a Casalmaggiore “tanto che la gente mi saluta per strada” e sottolineato come tutto sia partito dalla volontà del compianto Umberto Chiarini.
Proprio così, le origini di questo scambio culturale si legano all’Associazione Persona Ambiente, presente anche con Tiziano Schiroli e Renato Pinardi in sala consiliare, come hanno ricordato l’erede di Umberto, Damiano Chiarini, e Michi Komarcevic, ragazzo nato a Loznica e, dopo il trasferimento a Casalmaggiore, studente del Romani, che conobbe la famiglia Chiarini nel 1999 e nel 2002 organizzò il primo viaggio verso la cittadina serba, in un periodo in cui quelle terre erano più isolate e pensare ad un gemellaggio era molto più complesso.
“Aprire la porta è aprire la mente, ossia continuare a costruire un percorso di una storia nata da una pagina triste, quella della guerra in ex Jugoslavia – ha spiegato Damiano Chiarini mediante il prezioso lavoro di raccordo svolto durante tutto l’incontro dall’interprete – . Il rischio oggi è che l’Europa si chiuda facendo finire il sogno, noi nel nostro piccolo vogliamo invece costruire un’Europa dei popoli”. Prossimo appuntamento – i ragazzi serbi saranno ospiti delle famiglie casalesi per dieci giorni – mercoledì sera alle 21 al Teatro Comunale di Casalmaggiore, a ingresso libero: i ragazzi del Romani e del Liceo Karadzic hanno preparato, in parte anche a distanza, una rivisitazione bilingue di “Romeo e Giulietta”, con il coordinamento di Giulia Torelli, Sarah Virgenti e Natasha Maksimovic e la scenografia di Danzio Soragni.
Giovanni Gardani