Rete Bio nazionale si rinnova E l'epicentro stavolta è a Valle di Casalmaggiore
A Valle sono arrivati davvero all’intero Stivale, persino da Sicilia e Sardegna, per una riunione che ha cercato di proporre linee guida per il futuro. Del resto, quando è nata, Rete Bio contava una manciata di associati, mentre oggi gli agricoltori aderenti sono una cinquantina.
VALLE (CASALMAGGIORE) – Esiste da sei anni, si chiama Rete Bio e raccoglie i maggiori produttori di agricoltura biologica da tutta Italia. Per la prima volta però, nei giorni scorsi, ha fatto tappa nel Casalasco, a Valle di Casalmaggiore, presso l’azienda agricola di Valter Cavalli, uno dei primi a coltivare e rivendere frutta e verdura rigorosamente biologica.
A Valle sono arrivati davvero all’intero Stivale, persino da Sicilia e Sardegna, per una riunione che ha cercato di proporre linee guida per il futuro. Del resto, quando è nata, Rete Bio contava una manciata di associati, mentre oggi gli agricoltori aderenti sono una cinquantina. La filosofia che sta alla base del gruppo è semplice: trovare un punto di scambio, che sin qui è sempre stato il mercato ortofrutticolo di Parma, scelto per la prevalenza di agricoltori del Nord e per la comodità dell’uscita autostradale per chi arriva da lontano, e facilitare la compra-vendita, tra gli stessi produttori, di frutta e verdura proveniente dalle zone doc di coltivazione. Come a dire, se Valle è la zona ideale per angurie e meloni, il territorio siciliano produrrà arance che non deluderanno le attese, e via discorrendo. Una forma di connessione, di unione di forze e anche di autotutela, perché in questo modo gli agricoltori, conoscendosi da tempo, sanno che i prodotti rivenduti poi direttamente al consumatore sono di primissima qualità.
Tra i passaggi più significativi dell’incontro di Valle, anche l’analisi dell’estetica del prodotto: non è necessario che questo sia bello da vedere, perché può capitare che stagioni un po’ pazzerelle e maltempo creino frutti o verdure meno apprezzabili all’occhio. Però la qualità si misura col gusto e questo è il concetto basilare sul quale tutti gli agricoltori presenti hanno convenuto. Insomma, la volontà è di insistere su questa strada, correggendo il tiro per migliorare ulteriormente. Consci che solo l’unicità e la bontà delle eccellenze della terra, esaltata in primis dalla stagionalità e della loro naturale collocazione geografica, possono fare la differenza per creare una valida alternativa alla grande distribuzione.
Giovanni Gardani