"I pioppi secolari? Li adotto e li salvo io": proposta di un casalese per evitare abbattimento
Andrea Visioli, ex consigliere comunale di minoranza sotto la giunta Toscani, lancia la sua proposta per testare l’idea di Ferroni, che risponde dicendosi perplesso "sulla possibilità di salvare quei due alberi". Intanto Arcangelo Pirovano annuncia: "Se abbattono quei pioppi, arrivano multe salatissime".
CASALMAGGIORE – C’è chi nonostante tutto non si arrende. Chi crede alle perizie, certo, ma è comunque convinto che qualche alternativa all’abbattimento sia ancora possibile. Il tema è ovviamente quello dei pioppi secolari in riva al fiume Po: per due di questi l’abbattimento è inevitabile, come concordano tutte e tre le perizie arrivate sul tavolo del comune di Casalmaggiore, mentre sarà comunque complicato salvare gli altri quattro esemplari, per i quali la più ottimistica prospettiva non esclude l’abbattimento ma parla di nuova perizia in chioma necessaria dopo la doverosa potatura. Si esclude dal provvedimento, per ora, il cosiddetto pioppo dell’allocco, protetto proprio dal nido di questo volatile, che salverà per il momento la pianta da interventi radicali.
Nei giorni scorsi Orlando Ferroni, consigliere con delega alla Golena, ha lanciato l’iniziativa “Adotta una pianta” (ripresa in verità da quanto realizzato da alcuni cittadini presso il nuovo parchetto del quartiere Baslenga nel marzo scorso), spingendo i casalesi a scegliere un albero, piantarlo e curarlo nel corso degli anni. Andrea Visioli, ex consigliere comunale di minoranza sotto la giunta Toscani, lancia ora la sua proposta per testare l’idea di Ferroni, applicandola non solo a esemplari ancora da piantare e dunque da crescere, bensì ad alberi ormai con parecchi anni sulle spalle. Quasi un secolo, magari, proprio come i pioppi in questione. “La mia non è una provocazione ma una proposta seria – spiega Visioli – . Intendo adottare i due pioppi che, secondo le perizie, sono messi peggio e sono destinati ad essere abbattuti. Lo farò con l’ausilio di strumenti tecnici e di alcuni cittadini, che già hanno deciso di appoggiarmi (tra questi anche Arcangelo Pirovano, ndr), e mi prenderò l’incarico di sfrondare e potare i rami a rischio crollo. La mia idea personale è di rivendere quella legna e poi, con il ricavato e aggiungendo se serve qualcosa anche di tasca mia, provvedere alle cure necessarie per quel tronco malato. Se la proposta dell’adozione non è una boutade, allora io sono pronto a farmi carico di due alberi”.
Lo stesso Pirovano ha confermato di sostenere in pieno l’iniziativa di Visioli. “E qualora servisse – aggiunge – metto a disposizione anche attrezzatura specifica allo scopo. Peraltro ho parlato con un’associazione ambientalista e, qualora il comune decida di abbattere quei due alberi, sarebbero pronti a segnalare la cosa alle autorità competenti: si rischia una multa molto salata, questo deve essere chiaro, perché uno dei pioppi, il secondo dalla Sala Lido, può già definirsi “monumento” e come tale va tutelato. La legge di riferimento è la numero 10 del 14 gennaio 2013. La mia non è una battaglia politica: non sarò dello stesso partito di Bongiovanni, ma criticai già anche le giunte precedenti quando presero decisioni in questo senso. E’ una battaglia di buon senso”.
Ferroni dal canto suo risponde dicendosi perplesso. “Perplesso sulla possibilità di salvare quei due alberi – specifica – perché in realtà l’idea di Visioli è ottima e personalmente credo che la strada dell’aiuto tra pubblico e privato sia davvero quella ideale per migliorare la situazione. Tuttavia, non so se abbia senso curare quei due pioppi per prolungare la loro esistenza qualche anno e poi essere ancora al punto di partenza. Devo informarmi con tecnici ed esperti e spero che il comune mi lasci il tempo necessario”. Infatti, proprio lunedì, l’Ufficio Ambiente dovrà prendere una decisione definitiva, con le tre perizie sul tavolo. I pioppi – siano essi due o più – sono destinati a non fare più parte della skyline della zona Lido Po. A meno che la proposta finale di Visioli (e magari di altri cittadini pronti a seguirlo, qualora l’idea attecchisse e venisse presa in seria considerazione) non costituisca una reale e percorribile strada per la salvezza degli stessi.
Giovanni Gardani