Cava Caselli, Pasetti al veleno su Federici: "Sono sempre al centro dei suoi pensieri"
"Agghiacciante è la circostanza per la quale Federici dimostra di non conoscere la necessaria e doverosa differenza tra ambito pubblico e privato qualora ritenga che, venuto a sapere del legittimo rapporto commerciale, io abbia un dovere di informare la giunta” spiega Pasetti.
VIADANA – Non è andata già a Cedrick Pasetti, consigliere provinciale della Lega Nord uno degli ultimi interventi del consigliere comunale del Partito Democratico di Viadana Nicola Federici. “A seguito di risposta dell’amministrazione ad una sua interrogazione sulla rinaturazione di Cava Caselli – spiega Pasetti – Federici sostenuto esplicitamente come la Giunta non potesse non sapere che il proprietario del terreno stesse ponendo in essere tale attività illegittimamente in quanto io rivesto la responsabilità di segretario di circoscrizione della Lega Nord nell’Oglio Po e l’azienda commissionaria dei lavori, il Consorzio Forestale Padano, è presieduta dal sindaco facente funzioni e presunto candidato per la Lega Nord a Marcaria, Avv. Carlo Alberto Malatesta, con il quale condivido lo Studio professionale a Viadana. In verità la questione è limpida e del tutto legittima: l’azienda gestita da Malatesta non è coinvolta nella vicenda giudiziaria di Cava Caselli ed ha effettuato alcuni lavori su richiesta commerciale della proprietà”.
“Pur trovando sempre singolare che il consigliere continui a dispensare pillole di saggezza o di presunta erudizione politica dopo aver perso le elezioni con un punteggio senza precedenti da abbandono definitivo della vita politica – attacca Pasetti – non comprendo perché voglia ripetutamente inserire la mia persona in ogni questione politica viadanese e pure in quelle che dimostrano senza mezzi termini che la precedente giunta, della quale faceva orgogliosamente parte, rappresentino l’esempio della peggior amministrazione pubblica”.
“Nulla conoscevo in ordine alle problematiche su Cava Caselli – prosegue Pasetti – ma dopo essermi informato e guardato in streaming il consiglio comunale, sottolineo preliminarmente come l’amministrazione abbia puntualmente certificato di non considerare legittima l’attività posta in essere nella cava e, pertanto, che avrebbe proseguito sulla linea giudiziaria iniziale. Rilevo, tuttavia, due questioni fondamentali a seguito delle contorte allusioni del soggetto perdente. Da un lato sono molto preoccupato per la tenuta mentale del soggetto se le sue elucubrazioni portano sempre all’importanza politica della mia persona che tutto vede, gestisce e provvede. Io dovrei, inoltre, conoscere il nome dei committenti e l’attività commerciale di un’azienda retta da un amico con il quale divido uno studio professionale ma non sono legato dal vincolo societario e che si occupa di tutt’altro settore, senza immaginare che vi siano questioni di riservatezza industriale a favore dell’azienda stessa. Ma ancor più agghiacciante è la circostanza per la quale Federici dimostra di non conoscere la necessaria e doverosa differenza tra ambito pubblico e privato qualora implicitamente ritenga che venuto a sapere del legittimo rapporto commerciale io abbia un dovere giuridico-morale di informare la giunta viadanese”.
“D’altro lato – conclude Pasetti – rilevo come il perdente sia seguace della teoria tipica della propria area politica del “non poteva non sapere”. La circostanza è singolare perché deriva da un soggetto la cui giunta comunale è stata sfiduciata soprattutto a seguito della triste vicenda giudiziaria del “Viadana è nostra”. Lui invece poteva non sapere. Spero sinceramente che il tale voglia continuare a pubblicizzare il mio studio legale a Viadana e la mia attività politica. Ai più tutto ciò dimostra come sia nel giusto”.
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