Ambiente e salute, Pomponesco prova a fare chiarezza
“Teatro 900” gremito per un’assemblea pubblica voluta dal sindaco Giuseppe Baruffaldi con la partecipazione degli organi competenti.
POMPONESCO – Si chiama “Inchiesta pubblica nell’ambito del protocollo di valutazione d’impatto ambientale” ed è riferita al progetto presentato dalla ditta richiedente per quanto riguarda l’ampliamento di una linea di produzione di “polimeri acrilici”. Un argomento di grandissimo interesse che giovedì sera ha riempito il “Teatro 900” di Pomponesco per un’assemblea pubblica voluta dal sindaco Giuseppe Baruffaldi con la partecipazione degli organi competenti, Provincia di Mantova, Arpa, Ats e tecnici dell’azienda coinvolta. Una piccola polemica all’inizio tra Luigi Gardini dell’associazione “Noi Ambiente Salute” che aveva ricevuto il diniego ad intervenire nel corso della serata in quanto erano state previste solo domande presentate per iscritto. Un inghippo poi superato nel corso dell’assemblea quando Gardini, insieme ad altri, ha potuto intervenire a voce. Le domande del pubblico, nell’ultima parte dell’assemblea, hanno per così dire vivacizzato la serata che rischiava di finire “anestetizzata” dagli interventi degli esperti seduti sul palcoscenico del teatro. Moderati dal dirigente del settore Ambiente e Pianificazione della Provincia di Mantova Giancarlo Leoni, hanno relazionato funzionari, tecnici ed esperti tutti estremamente preparati nello spiegare quali componenti formavano la valutazione in esame che sarà completata successivamente da un secondo documento ancora più particolareggiato. Dopo un diluvio di citazioni chimiche quali “ciclosanone” e “acetofenone” e altri termini per addetti ai lavori, il pubblico ha smosso l’ambiente con domande mirate necessarie ad andare nel cuore della questione per sapere quanti e quali pericoli avrebbe potuto rappresentare l’ampliamento richiesto dall’azienda. Incalzati da Mara Mori, Gianfranco Aldrovandi (sua l’ipotesi di un ricorso alla Procura per i rischi di avvelenamento ambientale) e lo stesso Gardini i relatori hanno fornito risposte circoscrivendole ai dati in corso di raccolta per il cui completamento occorrerà attendere almeno un anno. Da parte dell’azienda è stato più volte rimarcato il massimo standard di sicurezza applicato sia per quanto riguarda il serbatoio con le sostanze chimiche interrato e ulteriormente chiuso dentro un’anima di cemento, sia per l’assenza di qualsiasi scarico idrico in superficie. Ribadendo l’esistenza di una valutazione positiva da parte dei Vigili del Fuoco a cui il progetto era stato sottoposto. Una certa polemica alla fine per quanto riguarda l’indagine epidemiologica che avrebbe attinto ad una banca dati utilizzo senza tenere conto del rapporto di Viadana 2 incentrato a suo tempo in particolare sulla popolazione infantile. Risentita la risposta di una dirigente Ats ricordando gli sforzi economici e professionali portati avanti da un’intera equipe. Criticata pure la mancanza di una centralina per il monitoraggio dell’aria a Pomponesco, da tempo promessa e mai arrivata. L’Associazione “Noi Ambiente Salute” ha quindi annunciato una propria assemblea fissata per il 12 aprile prossimo.
Rosario Pisani