Economia

Latte, esuberi e mancati ritiri. Fava: "Servono proposte immediate da filiera"

A prendere parte all’incontro convocato dall’assessore Fava, le organizzazioni agricole, Assolatte, l’Aop Latte Italia e le organizzazioni di produttori, i consorzi di tutela del Grana Padano e del Parmigiano-Reggiano.

MILANO – “Stiamo lavorando affinché la filiera assorba un esubero di circa 2.800 quintali al giorno, pari allo 0,6% della produzione di latte della Lombardia. La situazione è molto complessa, perché i mancati ritiri da venerdì metteranno in crisi diverse aziende zootecniche”. È questo il commento dell’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, al termine del Tavolo Latte convocato mercoledì a Mantova per fare il punto della situazione sui volumi degli esuberi di latte, il cui ritiro ad oggi non sarebbe confermato a partire già da venerdì 1° aprile, data di avvio dell’annata lattiero casearia 2016-2017.

A prendere parte all’incontro convocato dall’assessore Fava, le organizzazioni agricole, Assolatte, l’Aop Latte Italia e le organizzazioni di produttori, i consorzi di tutela del Grana Padano e del Parmigiano-Reggiano. “Auspico che già domani (giovedì, ndr) la filiera possa presentare proposte operative di immediata applicazione – dichiara Fava – perché temo conseguenze di ordine pubblico. Alcuni allevatori invitano a boicottare i marchi di alcune multinazionali con sede fra Lombardia ed Emilia-Romagna e il livello di esasperazione è pronto a esplodere. L’allerta è dunque massima, ma Regione Lombardia è pronta a farsi carico della propria parte”.

“La situazione – ripete Fava – si è acuita con l’aumento della produzione lattiera degli ultimi mesi, incentivata anche dalle illusioni create dal contratto trimestrale benedetto dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e dai suoi supporter”. “La verità – prosegue Fava – invece è un’altra: il centesimo promesso dal Mipaaf non corrisponde nei fatti a quanto elargito nei fatti, almeno ai pochi fortunati beneficiari che hanno ricevuto la lettera di comunicazione di un annuncio risalente a novembre”.

“Oggi dobbiamo fare i conti con un ministro non all’Agricoltura, ma all’Economia – conclude Fava -. Un ministro sempre più calato nel ruolo di banchiere, totalmente disinteressato a  risolvere i problemi degli agricoltori. Non basta promettere soldi a chi è in difficoltà, perché senza redditività qualsiasi moratoria è inutile, serve solo a gettare del fumo negli occhi”.

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