Riscossione dei tributi: Casalmaggiore la Nostra Casa attacca il Comune
"Recuperare i crediti pregressi è doveroso da parte di un’amministrazione pubblica ma il metodo scelto può essere indicativo di un atteggiamento di feroce accanimento nei confronti dei cittadini".
CASALMAGGIORE – “La riscossione dei tributi non deve essere attuata in maniera diffusamente punitiva ma seguendo il basilare principio del buon senso, creando e promuovendo il dialogo continuo con il cittadino”: parole del gruppo di centrosinistra Casalmaggiore la Nostra Casa, che ribadisce la posizione espressa durante il Consiglio Comunale del 20 novembre scorso. “Recuperare i crediti pregressi è doveroso da parte di un’amministrazione pubblica – aggiungono i consiglieri Pierluigi Pasotto, Calogero Tascarella e Mirca Papetti – ma il metodo scelto può essere indicativo di un atteggiamento di condivisione o di feroce accanimento nei confronti dei cittadini”. Cnc si riferisce al recupero dell’Ici 2010: “In meno di un mese dall’approvazione dell’esternalizzazione, l’amministrazione comunale è riuscita a pubblicare il bando di gara, assegnare l’incarico ad Areariscossioni e consegnare tutti i dati senza nessuna preventiva analisi della loro attendibilità, veridicità e consistenza. La fretta, la scarsa attenzione e delicatezza nei confronti dei destinatari, hanno determinato una situazione di disagio ed incertezza diffusi quando 650 cittadini si sono visti recapitare gli avvisi di accertamento molti dei quali erronei, di importi esigui decuplicati grazie alle sanzioni, agli interessi ed alle spese di notifica”.
Non solo: “A tutto ciò – proseguono da Cnc – si deve aggiungere la dubbia data a cui fare riferimento per la spedizione degli stessi accertamenti e la conseguente probabile prescrizione. Infatti dalla consultazione del sito ufficiale delle Poste Italiane le raccomandate risultano spedite il 4 gennaio 2016; nessun timbro postale attestante la data di presa in carico da parte delle Poste appare sulle buste delle suddette raccomandate; gli accertamenti ICI risulterebbero ‘portati in posta prima della fine del 2015’ da una distinta analitica di 1155 raccomandate sulla quale è stato apposto manualmente il timbro con data 30 dicembre 2015”.
“Le dichiarazioni rilasciate a proposito dall’Assessore Marco Poli risultano contraddittorie – attaccano da Cnc -. Prima si rifà alla tracciabilità della raccomandata, poi alla postalizzazione, elemento fra l’altro non accessibile al contribuente. Possiamo senza dubbio sostenere che il modello di gestione del recupero crediti della nostra amministrazione è risultato, su fronte ICI, destabilizzante in generale, penalizzante nei confronti delle fasce più deboli, oneroso e inefficiente. Inefficiente in quanto è mancato il preventivo accertamento della corrispondenza anagrafica e della corretta somma dovuta dai presunti debitori prima del recupero stragiudiziale. Nessuna valutazione è stata perpetrata in merito allo stato di insolvenza reale e/o effettivo, colpevole o incolpevole. Come se i cittadini fossero sudditi ed i tributi gabelle. Tutto ciò quando, tra gli addetti ai lavori più evoluti, sta emergendo l’indicazione che il metodo e lo strumento di riscossione deve essere ripensato per rimettere al centro il rapporto umano tra cittadino-impresa e Stato”.
Stesso atteggiamento definito da Cnc “gabellante”, viene denunciato per il recupero della Tares 2013 che avviene attraverso una “raccomandata intimidatoria inviata ad una platea indiscriminata, sostenendo fra l’altro onerosissimi costi postali e legali che ricadranno sulle spalle di tutti i cittadini al momento del ricalcolo delle tariffe”. “Grazie all’intervento di Cnc in consiglio comunale – concludono i consiglieri Pasotto, Tascarella e Papetti -, alla presenza di Casalasca Servizi, ha evitato che questa cosa grave si riversasse sui cittadini. L’assessore Poli aveva definito noi incompetenti. Da quando agire nel bene dei cittadini significa essere incompetenti?”.
Simone Arrighi