Fondazione Gonzaga, Vincenzi replica a Malagola: "Il Cda decada e si riparta da zero"
"Come detto sono disponibile - scrive il sindaco - in prima persona a fare il commissario straordinario per provare a rimettere sui binari corretti la Fondazione. Ciò che non voglio è un empasse, un braccio di ferro logorante, una guerra tra bande telecomandate dall'esterno".
SABBIONETA – “Non è mia intenzione polemizzare con la dott.ssa Malagola ma credo in tutta onestà che le conferenze stampa (auspico concordata con il resto dei consiglieri), le parole forti quasi a vivere la cosa come un affronto personale e le inesattezze volute, non siano in questo momento utili per risolvere la situazione della Fondazione Serini”.
Inizia così la risposta del sindaco di Sabbioneta Aldo Vincenzi alla presidente della Fondazione Gonzaga. “Al sottoscritto sta molto a cuore la situazione della Serini, non solo da oggi, quando notiamo estemporanei paladini mai visti prima, ma da sempre. Nel 2007, da consigliere, proposi inascoltato che la Fondazione costruisse e gestisse la nuova casa di riposo poiché vi erano, a mio avviso, i margini per farlo. Nel 2012, anche con esposti in Procura, cercai di frenare l’ingresso dell’associazione Ermes nell’ex Convento dei Serviti, ma anche qui non fui ascoltato. Dieci anni di battaglie politiche e amministrative per contrastare un lento degrado della Fondazione, battaglie spesso combattute tra l’indifferenza delle altre forze politiche, indifferenza che ha portato alla situazione odierna. Oggi, da Sindaco, non posso accettare che si commettano altri errori, che si vada, senza una riflessione forte, a liquidare un patrimonio che i benefattori hanno lasciato alla comunità sabbionetana”.
“Non me ne voglia la Presidente – prosegue Vincenzi – ma credo che abbia sbagliato sia nel metodo che nel merito. Nel metodo, convocando un consiglio straordinario senza un’effettiva urgenza, a poche ore da un incontro tenuto con l’amministrazione, una scelta che ancora oggi non comprendo. Nel merito, proponendo la vendita della nuova casa di riposo e la conseguente vendita del ramo d’azienda a fronte di un debito che non supera i 140mila euro (a quanto sappiamo). Come detto e ribadito, il patrimonio della Fondazione è una lascito dei benefattori alla collettività sabbionetana, i loro sacrifici, i loro sforzi, le loro donazioni, vanno tutelate ed io come Sindaco ho il dovere di fare tutto il possibile per difendere questi lasciti. La linea della Presidente è quindi completamente divergente da quella dell’amministrazione e le esternazioni quotidiane della dott.ssa Malagola non fanno che rafforzare le distanze”.
Infine la proposta di Vincenzi, che porterebbe all’azzeramento del Cda. “Per il bene della Fondazione (che è quello che mi interessa come Sindaco), per ritrovare serenità, ricostruire equilibri, lavorare alla riproposizione di servizi, dopo la chiusura della casa alloggio e non commettere gli errori del passato, credo che sia utile, con senso di responsabilità, un passo indietro di qualche consigliere così che il Cda decada. Come detto sono disponibile, in prima persona a fare il commissario straordinario per provare a rimettere sui binari corretti la Fondazione. Ciò che non voglio è un empasse, un braccio di ferro logorante, una guerra tra bande telecomandate dall’esterno, poiché – se così fosse- ci rimetterebbe la Fondazione”.
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