Fondazione Gonzaga, la polemica si fa politica: e Malagola risponde alla dimissionaria Flisi
"Capisco la fretta della consigliere di eseguire gli ordini di scuderia ma i formalismi hanno un peso ed è incredibile che una ex consigliera comunale e un Sindaco in carica non conoscano l’abc della macchina amministrativa" tuona la presidente Malagola.
SABBIONETA – In merito alle ultime dichiarazioni della consigliera del CDA della Fondazione I. Gonzaga di Sabbioneta Flisi, prende posizione la Presidente della Fondazione medesima Sara Malagola: “Le dichiarazioni della consigliera Flisi mi lasciano esterrefatta: la stessa risulta, a tutt’oggi, ancora in carica non avendo mai rassegnato le dimissioni all’Ente nel quale è stata nominata. La Flisi, infatti ha rassegnato le sue dimissioni al Sindaco il quale è persona non competente a riceverle. Capisco la fretta della consigliere di eseguire gli ordini di scuderia ma i formalismi hanno un peso ed è incredibile che una ex consigliera comunale e un Sindaco in carica non conoscano l’abc della macchina amministrativa. Ancor più tali aspetti incidono sulla comprensione delle vicende quando vengono valutati nella prospettiva degli eventi: la richiesta di dimissioni da parte del Sindaco di componenti da lui nominati in un CDA è un atto assolutamente illegittimo ed è per tale ragione che questo aspetto verrà approfondito nelle debite sedi”.
Continua Malagola: “Apprezzo il riconoscimento che la consigliera fa al CDA per l’impegno che è stato messo nel trovare soluzioni, ma ci tengo a sottolineare che la proposta di avviare un progetto in collaborazione con associazioni del territorio in merito alla violenza sulle donne e sui minori non è stato avviato grazie ad una sua proposta ma da una collaborazione della sottoscritta nata con l’assessore di Viadana Minotti, la quale ha avviato sul suo territorio un progetto speculare. Alla consigliera Flisi è stato affidato il compito di interessarsi, in collaborazione con il consigliere Boroni, di valutare i parametri tecnici per poter partecipare ad un bando di Regione Lombardia inerente la violenza di genere. A questo punto non ci rimane che capire quali siano le reali intenzioni della consigliera Flisi: se rassegnare formali dimissioni e prestare quindi il fianco alle ragioni politiche delle stesse o continuare il suo impegno nella Fondazione dimostrando con i fatti la sua volontà di operare per la sopravvivenza dell’ente”.
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