Rugby che passione, anche per i più piccoli: un successo il concentramento casalese
Una sorta di punto di arrivo (e ripartenza) per un club, il Rugby Casalmaggiore Fc, che negli ultimi mesi ha iniziato a portare il rugby nelle scuole, organizzando allenamenti ed eventi ad hoc a Martignana, ma sempre con l’intenzione di arrivare agli Amici del Po.
CASALMAGGIORE – “Con due campi su un’area da 35mila metri quadrati e il bosco subito dietro sembra quasi di stare in Nuova Zelanda o in Inghilterra”: così il vicepresidente del Rugby Casalmaggiore Fc Fabrizio Vappina ha voluto etichettare la domenica organizzata dalla sua società, che ha festeggiato un bellissimo momento di sport e aggregazione, invitando bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni al primi mini-concentramento casalese.
Una sorta di punto di arrivo (e ripartenza) per un club che negli ultimi mesi ha iniziato a portare il rugby nelle scuole, organizzando allenamenti ed eventi ad hoc a Martignana, ma sempre con l’intenzione, concretizzata questa domenica, di arrivare a Casalmaggiore, agli Amici del Po. I bambini che il Rugby Casalmaggiore Fc sta seguendo grazie a questo progetto sono una ventina, ma domenica il numero era davvero importante presso il campo in zona Lido: quasi 200 mini-atleti, infatti, si sono sfidati in partite di pochi minuti ripetute una dopo l’altra, dopo essere arrivati dalle società che hanno aderito all’iniziativa, ossia Casalmaggiore, Reggio Emilia, Noceto, Guastalla e Colorno, cittadine dove la palla ovale rotola da tempo sospinta da una tradizione di prestigio. Mancavano Piacenza e Viadana, impegnate in un altro concentramento, ma che hanno garantito la presenza alle prossime manifestazioni, dato che il presidente Luciano Campanini assieme a Vappina ha promesso che saranno 2-3 all’anno, per cominciare, questi eventi presso gli Amici del Po.
“E’ importante fare capire che questo non è uno sport violento, dove solo gli energumeni o i “bestioni” possono emergere – ha precisato Vappina – . E’ stata una mattinata di lotta e abbracci, senza animosità né minacce. Un modo per fare giocare i ragazzini e promuovere in questo modo il rugby, cercando di portare il senso dell’ordine, dell’organizzazione e della disciplina che i più piccoli, una volta messi in campo dagli allenatori, hanno colto e rispettato in pieno”.
Come detto, la cornice degli Amici del Po, con i due campi ricavati su un’area da 35mila quadrati, era davvero ideale. Ecco perché nuove manifestazioni simili a queste saranno presto organizzate sempre dalla società biancoblu, che peraltro ha in rosa allenatori come Andrea Soldi e i fratelli Paolo e Matteo Giovanetti abilitati dopo avere seguito l’apposito corso a Brescia e coadiuvati domenica anche da Antonello Livrieri del Rugby Colorno, che da tempo collabora con il club casalese.
Giovanni Gardani