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Pomì, che tour de force: nei playoff quest'anno si gioca ogni due giorni

L'anno scorso i playoff durarono 40 giorni, stavolta durerebbero 21. Una differenza netta, che l’assenza di gara-4 e gara-5 in semifinale non compensa del tutto. Qualora quarti, semifinali e finali arrivino fino all’ultima partita, si giocherebbe ogni due giorni.

Foto Sessa

CASALMAGGIORE – I playoff di serie A1 di Lega Volley Femminile stanno facendo discutere pesantemente la stessa Lega e la Fipav, federazione italiana che governa la pallavolo tricolore e che dunque organizza anche la spedizione della Nazionale Italiana al torneo preolimpico in Giappone, che garantirà gli ultimi tre posti per l’Olimpiade di Rio.

Il preolimpico parte a metà maggio e i playoff sono già stati calendarizzati, tanto che inizieranno, con gara-1 dei quarti, martedì 12 aprile e termineranno martedì 3 maggio al massimo, ossia se la finale dovesse andare, come capitato nel 2015 con Pomì e Igor, a gara-5. La Fipav chiede che i playoff terminino il 30 aprile, per offrire tre giorni in più alla Nazionale per organizzare la trasferta nipponica. Questione di lana caprina, dirà qualcuno, e infatti è probabile che dopo gli screzi un accordo si trovi e che probabilmente la spunterà la Lega, che dal canto suo ha rispettato pienamente gli accordi interni e pure quelli internazionali. Di sicuro la Lega Volley ha già fatto sapere che nessun anticipo di giornate di regular season già programmate (nella fattispecie il penultimo o l’ultimo turno) è ad oggi previsto. Il calendario, insomma, non cambia e non si tocca.

Detto questo, la polemica è utile per comprendere quanto sia pesante il percorso playoff anche rispetto allo scorso anno: è vero che le semifinali sono più corte (si giocano al meglio delle tre partite e non delle cinque gare), tuttavia condensare i playoff in sole tre settimane crea una discrepanza netta rispetto allo scorso anno, quando la Pomì Casalmaggiore, giusto per restare in casa nostra, giocò gara-1 dei quarti con Montichiari il 6 aprile e gara-5 della finale con Novara il 16 maggio. In quel caso, dunque, i playoff durarono 40 giorni, stavolta durerebbero 21, la metà. Una differenza netta, che l’assenza di gara-4 e gara-5 in semifinale in sé non giustifica del tutto. Di fatto, qualora quarti, semifinali e finali arrivassero fino all’ultima partita utile (caso limite, ma tutt’altro che impossibile), si giocherebbe ogni due giorni di media; l’anno scorso la media era di una gara ogni tre giorni abbondanti. Sembrerebbe poco, ma non lo è, specie per una Pomì chiamata a tentare una tripla impresa e che dunque nelle gambe e nelle braccia avrà anche il peso di una stagione condotta fino in fondo (si spera) su tre fronti. Proprio il calendario della Pomì, che il 9-10 aprile fissa la final four di Champions League, fa pensare che difficilmente vi saranno anticipi di regular season e tantomeno di playoff, per evitare un caso Busto-bis, dato che lo scorso anno la Yamamay, impegnata nella propria finale europea, rinviò la prima partita dei quarti di finale (contro Piacenza) proprio per l’impegno di Stettino.

CAMPIONATO – Intanto, dopo la vittoria contro Scandicci, i risultati della domenica hanno premiato Conegliano, seppur a fatica contro Modena in casa (3-2 al tie break rimontando da 1-2), oltre a Bergamo (3-0 a Montichiari molto pesante in ottica playoff), Firenze (3-1 al Club Italia, ma la salvezza resta un miraggio) e Piacenza, nel match che più interessava la Pomì. Le emiliane hanno vinto facilmente a Bolzano, team che ormai sente la retrocessione in A2. Sarà dunque decisiva per il secondo posto la trasferta del PalaBanca, senza la possibilità di fare calcoli: un eventuale 3-2 per Piacenza, infatti, porterebbe le due squadre a pari punti e a parità di vittorie, ma il quoziente set a quel punto premierebbe la Nordmeccanica. Conegliano resta a +5, avendo giocando una partita in più e dunque non può più permettersi passi falsi. Ma col calendario abbastanza favorevole (Scandicci fuori, Firenze in casa) difficilmente il primo posto tornerà in discussione. Ricordiamo che, in caso di 9 punti da parte della Pomì, all’Imoco basterebbero 4 punti, essendo nettamente avanti (19-16) come numero di vittorie complessive rispetto a Casalmaggiore. In ogni caso, mai dire mai…

Giovanni Gardani 

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