Buttarelli esporrà al Muse di Trento. E intanto rubata una sua opera da 400 chili
L’esposizione sul tema “estinzioni”, che si lega perfettamente alla ricerca antropologica e paleontologica di molte delle opere di Buttarelli, aprirà il 16 luglio con l’inaugurazione e resterà visitabile fino al gennaio 2017, dunque per sei mesi.
CASALMAGGIORE – Una bella notizia e una brutta: si dice così di solito no? Un gioco di contrasti che del resto può fare parte anche della vena artistica di chi opera quotidianamente con l’espressività e la creazione di forme nuove, regalando opere dal respiro internazionale. Brunivo Buttarelli, artista di Vicoboneghisio, frazione di Casalmaggiore che tutto il mondo conosce proprio per la sua verve e per la capacità di fondere materiali diversi tra loro in un unico capolavoro, guidato dalla continua sperimentazione, ha mostrato alla sua città, nel 2014, quanto siano prolifici la sua collezione e il suo genio, con la mostra “Brunivo and friends” che rese partecipe un comune intero e pure i territori limitrofi, trasformati in un grande museo all’aperto.
La notizia positiva è che Buttarelli è stato invitato con le sue opere in una cornice prestigiosa come il Muse di Trento, Museo delle Scienze disegnato da Renzo Piano: l’esposizione sul tema “estinzioni”, che si lega perfettamente alla ricerca antropologica e paleontologica di molte delle opere di Buttarelli, aprirà il 16 luglio con l’inaugurazione e resterà visitabile fino al gennaio 2017, dunque per sei mesi. Un percorso di analisi artistica legata al mondo animale marino, a quello terrestre, al mondo arboreo, con figure che rappresentano idealmente l’opera dell’uomo nel mondo come ultimo appiglio vitale, testimoniandone la presenza come la barca, simbolo del viaggio, l’argilla, che rappresenta la notte, la ruota, insieme scoperta e zodiaco, dunque studio degli astri, solo per restare a tre delle tanta metafore che saranno utilizzate. Metafore alle quali Brunivo Buttarelli sta lavorando alacremente in questi giorni nel proprio studio artistico dato che la mostra del Muse ospiterà per metà realizzazioni nuove di zecca. Non mancheranno nemmeno riferimento all’olivo, pianta dal valore religioso, simbolo di tenacia, longevità e giustizia; al gelso, economicamente molto prezioso e capace di aprire vie di mercato; al pioppo, totem della nostra golena a volte troppo sacrificato ai giorni nostri.
Una mostra, quella di Trento, che per Brunivo Buttarelli è una grossa soddisfazione che fa da contraltare alla notizia meno positiva, della quale siamo in debito: un’opera di Buttarelli, infatti, per la precisione “Energie Compresse” del 2009, cubo di ferro e zinco con le tre dimensioni che misurano approssimativamente mezzo metro l’una, era esposta da due anni presso l’Hotel “La Vedetta” in piazza Michelangelo a Firenze. Quando nelle scorse settimane l’artista casalese si è recato in Toscana per recuperare l’opera reclamata da una nuova mostra, la stessa era sparita e nessuno sapeva nulla. E dire che il cubo pesava quasi 400 chili, dunque le operazioni di trasporto non dovevano essere semplici. Come a dire, usando l’ironia e sdrammatizzando, che le creazioni di Buttarelli vanno davvero a ruba…
Giovanni Gardani