Ambiente

Trivelle, si mobilita Casalasco Il 4 marzo incontro pubblico a Gussola sul tema

Ospiti d’eccezione come relatori sono Pietro Dommarco, giornalista ed autore di “Trivelle d’Italia”, uno dei maggiori esperti dell’argomento, e don Roberto Fiorini, che parlerà del tema alla luce dell’enciclica "Laudato sì".

GUSSOLA – Hanno destato non poche preoccupazioni le notizie relative alla richiesta di permessi di trivellazione per ricerche di idrocarburi nel nostro territorio, in una vasta area che dal casalasco si allarga al mantovano e al parmense. E’ stata data notizia finora di due istanze, una denominata ”Gussola” (una trentina di comuni tra Cremona e Mantova), l’altra “Fontevivo” (una quindicina di comuni in provincia di Parma).

Proprio per informare i cittadini delle possibili decisioni che il governo potrebbe prendere a breve senza interpellarli e dei rischi a cui andrebbero incontro, a Gussola, presso la sala Giovanni Paolo II, in piazza Comaschi, alle ore 21 di venerdì 4 marzo, si terrà un incontro promosso dal coordinamento comitati e associazioni casalasche, mantovane e parmensi. Ospiti d’eccezione come relatori sono Pietro Dommarco, giornalista ed autore di “Trivelle d’Italia”, uno dei maggiori esperti dell’argomento, e don Roberto Fiorini, che parlerà del tema alla luce dell’enciclica “Laudato sì”. Saranno presenti alcuni sindaci del territorio che hanno aderito all’ iniziativa.

“Nonostante la consapevolezza del grave inquinamento della nostra zona e del cambiamento climatico in atto – scrivono gli organizzatori – dimenticando l’impegno preso dal nostro Paese a Parigi, di passare dalle fonti fossili alle fonti energetiche rinnovabili, il nostro governo continua a fare scelte nettamente in contrasto con quanto concordato in quella sede. Gli ambientalisti, pensando alla salute delle persone, alla salvaguardia dell’ambiente, alla difesa dei beni comuni e della stessa democrazia (visto che tutto viene deciso senza minimamente coinvolgere i cittadini e neppure le istituzioni), propongono come alternativa di utilizzare fonti pulite, di attuare un piano di risparmio energetico, rendendo anche più efficiente l’uso dell’energia, insomma di tradurre in pratica nei nostri comuni i PAES, Piani d’azione per l’energia sostenibile. Per impedire una devastazione del nostro paesaggio, danni ad una produzione agricola di qualità, un inquinamento delle falde acquifere, del suolo e dell’aria, diciamo No alle trivelle, perché ancora una volta si tratta di operazioni speculative senza contropartita per i cittadini, se non pochi spiccioli che non compenseranno mai le perdite per l’ambiente e la salute”.

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