Ambiente

Il Centro Natura Amica cerca fondi: la chiamata a raccolta è on line

Per esprimere il proprio voto basta registrarsi entro martedì 8 marzo sul sito “community-fund-italia.aviva.com” e scegliere tra i progetti in elenco. Ognuno ha a disposizione 10 voti.

GUSSOLA – La copertura sotto la quale si svolgono le attiività onoterapiche del Centro Natura Amica di Gussola ha ceduto a causa del maltempo, e deve essere ripristinata. Un’operazione necessaria e fondamentale, ma anche particolarmente costosa per un centro che si basa sul volontariato. Da qui la volontà di percorrere una strada offerta da Aviva Community Fund, che finanzia i 18 progetti che saranno più votati dal popolo del web. Il progetto del centro con sede a Gussola si chiama “Chiamateci pure asini!”. Per esprimere il proprio voto basta registrarsi entro martedì 8 marzo sul sito “community-fund-italia.aviva.com” e scegliere tra i progetti in elenco. Ognuno ha a disposizione 10 voti. I diciotto progetti più votati otterranno entro la primavera la piena sostenibilità progettuale da Aviva Community Fund.

Il Centro punta molto su questa iniziativa e chiede l’appoggio di tutti i frequentatori, abituari o saltuari, e di coloro che conoscono i grandi benefici generati dalla sua attività. L’Associazione Centro Natura Amica Onlus opera da sette anni, nel contesto naturalistico della golena del Po, al fine di sviluppare l’attività di mediazione con l’asino per la prevenzione della salute.

L’asino, d’indole dolce, curioso, intelligente, empatico, amante delle coccole e con un tasso di aggressività nullo, diventa fulcro di attività di onoterapia a favore di soggetti che presentano disturbi nella sfera comportamentale, i benefici sono stati enormi e interamente condivisi con le strutture socio-sanitarie locali che si occupano di anziani e disabili nonché dalle famiglie che combattono quotidianamente i disturbi legati alla sindrome dello spettro autistico o bipolare per i loro bimbi. Entusiasmanti i risultati scientifici in campo demedicalizzato comprovati dalla sperimentazione triennale seguita dall’azienda sanitaria locale.

Vanni Raineri

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