Stazione, nasce comitato di salvaguardia ma il Comune è fuori
Manfredi (M5S): "La maggioranza consiliare non è interessata alla questione. Bongiovanni e Micolo non hanno mantenuto l'impegno".
CASALMAGGIORE – Dopo l’approvazione nel consiglio comunale del maggio 2015 di una mozione riguardante il monitoraggio dei flussi di passeggeri alla stazione di Casalmaggiore, richiesta partita da M5S casalese e sposata da Casalmaggiore la Nostra Casa e Listone, il pentastellato Adamo Manfredi alza la voce. “La mozione – spiega l’ex candidato sindaco – impegna il primo cittadino Filippo Bongiovanni e la Giunta nelle figure preposte a procedere a un monitoraggio reale a spot nel periodo da ottobre a maggio compresi e di comunicarlo preventivamente agli scriventi affinchè possano organizzare un affiancamento. Verso fine ottobre, dato che il sindaco e la Giunta non si erano ancora mossi, i promotori della mozione hanno deciso di partire con il monitoraggio, fissando il giorno (26 ottobre 2015) e comunicando il tutto con largo anticipo tramite con conferenza stampa. Il sindaco ha quindi prontamente risposto che si stava già adoperando, il tutto tanto che l’incarico del monitoraggio era stato affidato al presidente del consiglio comunale Marco Micolo. Lo stesso ci ha contattati chiedendo di unire le forze per un monitoraggio unico e insieme, richiesta accolta con stesura di breve accordo per il monitoraggio”.
Dalla teoria alla pratica, qualcosa non ha funzionato. “Al primo monitoraggio ha partecipato numerosamente anche la compagine di Orlando Ferroni, Forza Italia. Ma notiamo subito – precisa Manfredi – che le forze di maggioranza partecipano solo per metterci la faccia e non fare brutta figura, infatti comunicano solo un paio di giorni prima le due o tre persone disponibili e gli orari coperti, qunado ormai ci siamo già completamente organizzati per la coperture. A detta del sindaco si stavano già adoperando per un monitoraggio in propio come da mozione approvata”. “Il giorno seguente il primo monitoraggio presentiamo i dati alla stampa, con tutte le forze partecipanti, già fissando pubblicamente la data del successivo appuntamento, il 25 novembre 2015. All’avvicinarsi di tale data nessuna forza di maggioranza o di maggioranza ballerina (Forza Italia) si adopera per preparare e coordinare il monitoraggio, anzi a richiesta di comunicare persone e orari per la copertura del monitoraggio, ci viene risposto che devono essere avvertiti con largo anticipo quando pubblicamente e insieme avevamo già fissato il giorno del monitoraggio”.
“Tutto ciò ci fa ben presto capire che queste forze di maggioranza partecipano solo per farsi belle agli occhi dei cittadini e non iteressandosi veramente della questione”: attacca Manfredi. Il monitoraggio del mese di dicembre 2015 non si fa: “Decidiamo di mettere alla prova la volontà della maggioranza sul monitoraggio dicidendo di non organizzare noi come sempre tale evento ma di lasciarlo a loro, come è di competenza, premunendoci di avvisare con diritto di riservatezza parte dell’informazione locale. Nulla accade in gennaio e nulla accede in febbraio”: spiega Manfredi. “Manca la volontà politica su questo tema”: ribadisce il membro del M5S. “Decidiamo d’ora in poi di proseguire solo con le forze veramenti convinte, Movimento 5 Stelle, Casalmaggiore la Nostra Casa e Listone, e decidiamo di fondare un comitato a difesa della stazione e degli interessi dei cittadini casalaschi predendo spunto da quello ben riuscuto per la difesa dell’ospedalo Oglio Po”.
“Ricordiamo che nei mesi di gennaio e febbraio, ad oggi, non si è tenuto nessun consiglio comunale. Ricordiamo che il sindaco ha pubblicamente incaricato per il monitoraggio in stazione il presidente del consiglio comunale, Marco Micolo, che per la sua carica è ben retribuito, circa 1.300 euro lordi al mese. Ma se non presiede il consiglio comunale perché e non adempie ai propri compiti come quello di fare i monitoraggi in stazione, è davvero giusto che venga pagato, anche se la legge dice così?”.