Gal Oglio Po, conservazione semi antichi e pioppicoltura nella ricetta del PSL
Come possono, temi così apparentemente distanti dalle comunità locali, essere strategici per lo sviluppo del territorio? La risposta nei progetti di rilancio delle antiche varietà e sul paesaggio rurale.
Il Piano di Sviluppo Locale (PSL) 2014-2020 candidato per l’Oglio Po terre d’acqua, pone al centro ciò che distingue il territorio. Spiccano interventi basati su temi discussi nelle più importanti sedi internazionali: l’erosione genetica in agricoltura (con l’estinzione di alcune varietà produttive) e l’indifferenziazione del paesaggio. Come possono, temi così apparentemente distanti dalle comunità locali, essere strategici per lo sviluppo del territorio? La risposta nei progetti di rilancio delle antiche varietà e sul paesaggio rurale.
Antiche varietà e sviluppo locale – Dalla scienza della terra al marketing per il rilancio degli antichi prodotti dell’Oglio Po
Prodotti agricoli dimenticati o quasi, che invece possono diventare un’occasione economica per il territorio. Da qui il progetto promosso dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pavia per l’Oglio Po, una delle quattro università partner del PSL 2014-2020 con capofila la Provincia di Cremona in sinergia con il Comune di Sabbioneta e il GAL Oglio Po. Un partner scientifico (inserito nel Cluster di Alta Tecnologia Agrofood Lombardia – CAT.AL) vicino al territorio, che ha all’attivo progetti con le associazioni di categoria agricola e con l’Istituto Stanga di Cremona.
“Tale progettazione rappresenta una best practice per fare rete, dove innovazione, ricerca accademica, sviluppo ed agroalimentare diventano i pilastri di un’azione sinergica di Area Vasta a beneficio delle comunità locali e delle imprese e mi auguro abbia il sostegno della Regione Lombardia” ha precisato il presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini.
L’intervento è articolato e integra le più avanzate tecniche scientifiche per la conservazione dei semi antichi ai modelli più efficaci per il loro rilancio, anche in termini imprenditoriali. Prima di tutto va garantita la conservazione dei semi che sono quasi scomparsi sul territorio, tramite la Banca del Germoplasta Vegetale del Dipartimento. All’azione conservativa si affianca il coinvolgimento delle comunità locali, sia con i cosiddetti “agricoltori custodi” (imprese che verranno formate per coltivare le varietà in via di estinzione) che con iniziative di sensibilizzazione (pioniero è il SemiScambi del Comune di Scandolara Ravara a cui il Dipartimento già collabora, ma che vede anche il coinvolgimento del FAI) e culturali (con le rappresentazioni di antichi meloni negli affreschi del Palazzo Ducale di Sabbioneta). Dal momento che l’obiettivo non è solo conservativo ma di rilancio delle antiche varietà, così come attivare un servizio ad hoc sul territorio, in collaborazione con le associazioni di categoria agricola verrà promossa anche un’azione di marketing (compreso un intervento di labeling) della rinnovata (per non dire “neonata”) filiera sulle antiche varietà dell’Oglio Po.
Al servizio dell’identità locale – Chi siamo, senza i pioppi?
Le trasformazioni del territorio si leggono anche dalle immagini che gli appassionati hanno scattato negli anni e ve ne sono di memorabili che riprendono i caratteristici pioppeti sul fiume e le golene. Paesaggi del quotidiano, che fanno parte della vita di tutti i giorni e che modellano la cultura, le tradizioni e l’identità delle comunità locali. Non solo pioppi, certo. il paesaggio dell’Oglio Po si distingue per la ricchezza di architetture rurali (cascine, corti, monasteri, palazzi, ville), le fortificazioni (castelli, porte storiche, torri, mura difensive e ville fortificate), e le architetture d’acqua (ponti, opere idrauliche, mulini). A partire dal Paesaggio rurale, il PSL dell’Oglio Po 2014-2020 attiverà il primo Servizio dedicato all’identità locale, valorizzando e supportando le tante realtà che svolgono una fondamentale opera di educazione e sensibilizzazione ai giovani e alla popolazione.
Tra le iniziative dedicate, anche un intervento dedicato alla valorizzazione della pioppicoltura, un’attività a rischio di estinzione sul territorio eppure così importante per il paesaggio locale. Sollecitata dall’Associazione Pioppicoltori, in collaborazione con la Libera Agricoltori di Cremona, l’azione dimostrativa e informativa coinvolgerà tutta la filiera del pioppo. Tra le leve più interessanti che interverranno nel progetto, i risultati scientifici sul ruolo di questa pianta nella cattura e nel sequestro di carbonio nell’ambiente, a promozione di un rinnovamento della coltivazione sul territorio.
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