Economia

I brutti ma buoni: la lotta allo spreco venerdì passa dal mercato di Piadena

Un'azione in difesa del reddito di chi lavora la terra e di lotta allo spreco, le mele, le pere o i kiwi infatti sarebbero destinati a rimanere nei campi a causa di una politica dei prezzi che non garantisce la sostenibilità economica.

PIADENA – I frutti brutti ma buoni sono un progetto di educazione alimentare e di lotta allo spreco promosso dal Consorzio Agrituristico Mantovano. Venerdì mattina 12 febbraio il progetto sbarcherà anche a Piadena, dopo il mercato di Mantova, e Milano.

Un’azione in difesa del reddito di chi lavora la terra e di lotta allo spreco, le mele, le pere o i kiwi infatti sarebbero destinati a rimanere nei campi a causa di una politica dei prezzi che non garantisce la sostenibilità economica ai produttori agricoli. I consumatori vogliono un prodotto sempre più bello ed il mercato, grazie anche ad una concorrenza estera sempre più insistente, alza ogni volta l’asticella delle caratteristiche del prodotto. Nella raccolta si usano strumenti come calibri o pantoni colore per dare una valutazione estetica.

La conseguenza è che, un frutto che ha piccole dimensioni, calibro più piccolo, forme strane o un colore non adeguato al marchio, viene drasticamente deprezzato. Spesso, il prezzo al chilo corrisposto al produttore agricolo non è sufficiente neppure per coprire il costo del trasporto. E succede che frutta o verdura destinate all’industria vengano spesso lasciate cadere a terra determinando così uno degli sprechi più grandi di un sistema alimentare distorto.

Eppure come succede per il latte, basterebbero 10 o 15 centesimi in più al chilo corrisposti al produttore agricolo, per ridare sostenibilità economica al nostro sistema primario, creare occupazione e determinare costanti investimenti. Per questo è importante sostenere la lotta allo spreco e l’educazione verso tutta la popolazione.

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