Nuovo stato di agitazione alla Composad di Viadana
All’azienda viene lanciata l’accusa di mantenere una situazione d’incertezza e di non riconoscere le proprie responsabilità tale da rischiare “una situazione di annosa illegalità contrattuale”.
VIADANA – Ancora tensione, ma soprattutto delusione e amarezza tra i lavoratori della Cooperativa Facchini di Viadana per gli accordi non rispettati. Una loro delegazione ha scelto martedì mattina di parlare davanti al Municipio di Viadana accompagnata dai delegati della Adl Cobas di Reggio Emilia Stefano Re e Silvio Rosati. “La scelta di venire qui dipende dal fatto che non abbiamo una sede nostra – ha spiegato Stefano Re – ma anche perché desideriamo che le istituzioni e le forze politiche si rendano conto che la situazione può diventare pericolosa per il numero di lavoratori coinvolti”. In sostanza è stato ripristinato lo stato d’agitazione che aveva già caratterizzato l’astensione dal lavoro con il blocco davanti all’ingresso della Composad il 9 dicembre scorso.
“Il 17 dello stesso mese era stato sottoscritto un accordo che prevedeva la piena applicazione del contratto nazionale da troppi anni disatteso a partire subito da dicembre. Nelle buste paga di gennaio invece le cifre non sono cambiate. Addirittura in certi casi ci si ritrova con saldi a zero per effetto di detrazioni fiscali e altri contributi”: racconta Stefano Re. Un rappresentante della Rsu poi riferisce di una donna lavoratrice, con figli, tenuta occupata solo sette giorni in un mese. Secondo quanto riferito il disagio maggiore deriva dal fatto che nel momento in cui una certa produzione non è giunta alla fase conclusiva i lavoratori della Cooperativa vengono invitati a tornarsene a casa non avendo mansioni da svolgere. Evidentemente ciò che sembra emergere è l’assenza di programmazione e organizzazione che mette ancora più a disagio gli operai della Facchini. “A questo punto le nostre rivendicazioni sono rivolte non soltanto alla nostra Cooperativa ma alla stessa azienda Composad alla quale è stato chiesto un confronto per discutere riguardo tale discontinuità, per le tariffe sconvenienti e le condizioni di appalto. Non ci rispondono e simile comportamento sinceramente ci appare offensivo e umiliante”.
Nei confronti della Cooperativa Facchini, all’interno della quale gran parte sono inseriti come soci lavoratori e anche all’azienda committente viene lanciata l’accusa di mantenere una situazione d’incertezza e a non riconoscere le proprie responsabilità tale da rischiare “una situazione di annosa illegalità contrattuale”. A questo punto i lavoratori chiedono l’ apertura urgente di un tavolo di confronto congiunto tra Cooperativa, Committenza e organizzazioni sindacali per il ripristino immediato del Contratto nazionale, l’inserimento nel rinnovo dell’appalto di una clausola di salvaguardia delle posizioni lavorative nonché il trattamento delle differenze retributive maturate dalla mancata applicazione del contratto negli anni precedenti”. Il fatto grave è la mancata applicazione del contratto sottoscritto e l’assenza di risposte alla nostra richiesta di spiegazione. Se non si arriva ad uno sblocco la settimana prossima saremo costretti ancora a scioperare”. Concludono i rappresentanti sindacali.
Rosario Pisani