Riesumazione Zardi, il pg Dell’Osso: “Fiducia nei nuovi mezzi tecnici”
Nelle foto alcuni momento della riesumazione della salma
CASALBELLOTTO (CASALMAGGIORE) – Dopo 14 anni dal suo omicidio, questa mattina al cimitero di Casalbellotto è stato riesumato il corpo della 25enne Arianna Zardi, la studentessa di Teologia trovata morta nell’ottobre del 2001 sotto un ponticello di Torricella del Pizzo. Alle 10 al cimitero del paese natale di Arianna sono arrivati il procuratore generale del distretto di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso, il procuratore di Cremona Roberto di Martino, accompagnati dagli uomini della Questura con il capo della squadra mobile Nicola Lelario, e i familiari: la sorella Sara, i due zii Lucio Ghidorsi ed Ernesto Cipolla e la cugina Marisa, sottoposti ad un’ulteriore prova dolorosa, ma necessaria, per gli inquirenti, per cercare di arrivare alla verità. “Siamo provati, ma soddisfatti”, ha detto Sara, che ha ringraziato il procuratore generale Dell’Osso e il procuratore di Martino per “l’interesse e il lavoro” dimostrati. Presente alla riesumazione anche Andrea Verzelletti, medico legale di Brescia, uno dei quattro consulenti nominati dalla procura di Cremona che insieme ai colleghi Cristina Cattaneo, Vittorio Fineschi ed Emanuela Turillazzi avrà il compito di esaminare i resti della povera Arianna che sono stati trasferiti all’Istituto di medicina legale dell’università degli studi di Milano.
“E’ una vicenda che ha avuto un percorso investigativo piuttosto accidentato”, ha commentato il procuratore generale, “ma oggi, a distanza di 14 anni, grazie alle evoluzioni tecnologiche, abbiamo ritenuto ci siano spazi per fare ulteriori indagini. Ci vorrà del tempo, ma potremmo trovare nuove indicazioni e dati inediti che ci potrebbero dare una speranza concreta”. “Nel mio distretto”, ha aggiunto Dell’Osso, “gli omicidi in cerca di autore cerco di eliminarli nel limite del possibile”. “Anche in questo caso”, ha concluso il procuratore generale, “non lasceremo nulla di intentato. Io sono fiducioso. Speriamo che i responsabili possano essere individuati e puniti”. “Le difficoltà sono tante”, ha commentato a sua volta il procuratore Roberto di Martino, “molte cose si sono perse, ma con un po’ di fortuna qualcosa potrebbe emergere. La bara, tra l’altro, è stata trovata in ottime condizioni. Certo, uno spettacolo triste per i familiari, ma noi siamo con loro e cercheremo di arrivare alla verità”.
A trovare il corpo di Arianna era stato proprio suo zio Lucio Ghidorsi, 74 anni. “La stavamo cercando”, ha ricordato, “siamo passati davanti al ponticello e io ho sentito che dovevo fermarmi lì. Siamo andati a vedere e c’era la borsetta. Poi abbiamo trovato Arianna. Il suo corpo era a pancia in su e appoggiato contro il muro. Non ho mai creduto all’ipotesi del suicidio”. I resti di Arianna verranno sottoposti ad una Tac per rilevare fratture che potrebbero essere decisive per ricostruire la dinamica dei fatti. Della giovane di Casalbellotto verranno riesaminati anche tutti i vestiti, compresa la borsa sulla quale i Ris di Parma a suo tempo avevano trovato delle piccole macchie, forse tracce di sangue.
Nelle indagini collabora anche la procura minorile di Brescia, nella persona del procuratore Emma Avezzù. Alla procura dei minori c’è già un indagato per omicidio: si chiama Giulio, oggi ha 29 anni, all’epoca era minorenne. Il nuovo indagato è già stato sottoposto all’esame del Dna, che però ha dato esito negativo, anche se il gip ha disposto ulteriori accertamenti. A Cremona, invece, è stato disposto il prelievo di Dna su un certo numero di persone che hanno fatto parte del giro di amicizie di Arianna. Il loro profilo genetico verrà confrontato con le tracce biologiche a disposizione degli inquirenti.
Sara Pizzorni
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