Cronaca

Spineda e i compagni
di Messa per l’ultimo
saluto a don Sandro

Dal sito della Diocesi di Cremona

CASSANO D’ADDA – Sono state celebrate nella mattinata di sabato 2 gennaio a Cassano d’Adda le esequie di don Alessandro Fagnani, sacerdote classe 1960 originario della cittadina milanese deceduto nella notte tra il 29 e il 30 dicembre mentre si trovava a Cassano, presso l’abitazione della madre, per alcuni giorni di riposo. Insieme ai familiari tanti sacerdoti e quanti lo hanno conosciuto, in particolare a Spineda. I funerali sono stati presieduti dall’amministratore apostolico mons. Dante Lafranconi, che ha espresso la vicinanza anche del vescovo eletto di Cremona Antonio Napolioni.

Il corteo funebre è partito dalla casa, non lontana dalla parrocchiale di S. Maria Immacolata e S. Zeno, dove don Sandro è deceduto nel sonno. Dietro alla croce, alcuni ministranti e il parroco mons. Giansante Fusar Imperatore precedevano il carro funebre, seguito dall’aniziana madre, i familiari più stretti, gli amici e conoscenti di questo sacerdote scomparso improvvisamente all’età di 55 anni. Percorrendo via Vittorio Veneto, scortato dalla polizia locale, il feretro è giunto nella grande chiesa di Cassano dove, subito dopo, è iniziata la Messa presieduta dal vescovo Dante Lafranconi. Accanto all’amministratore apostolico, nella processione d’ingresso, c’erano il vicario generale, mons. Mario Marchesi, il parroco di Cassano con il vicario don Gianluca Gaiardi, e il parroco di Spineda, don Ernesto Marciò, dove don Fagnani risiedeva ormai da diversi anni.

Don Angelo Piccinelli, già parroco a Spineda dove portò con sé don Sandro, insieme agli altri compagni di Messa (don Gian Battista Aresi, don Maurizio Compiani, don Angelo Ferrari, don Angelo Guerreschi Parizzi, don Martino Morstabilini, mons. Giancarlo Perego, don Giambattista Piacentini, don Samuele Riva e don Attilio Spadari) era presente sull’altare insieme a parecchi altri sacerdoti, circa una trentina.

Folta la delegazione proveniente da Spineda, dove è stato organizzato un pullman. Presente anche il primo cittadino Davide Caleffi. Una comunità che mons. Lafranconi nell’omelia ha voluto ringraziare pubblicamente per aver “accolto e amato” don Sandro, senza “mai giudicarlo e standogli vicina in tutti i passaggi della sua vita”. Lo ha detto facendo riferimento alla coincidenza della morte nell’anno giubilare della Misericordia: un “richiamo a riconoscere la misericordia di Dio per ciascuno di noi e a essere misericordiosi come il Padre”. “Don Sandro – ha detto il Vescovo – era consapevole di avere avuto tanti segni di misericordia: da dio e dagli uomini. Ricordava sempre con affetto, nonostante i momenti di turbamento e angoscia spirituale, di sentirsi accolto. Accolto dai confratelli, dai familiari, dalla comunità cristiana di Spineda, dove ha vissuto questi ultimi anni e dove ha ripreso il gusto e il senso della sua via sacerdotale”. Un clima che il Vescovo ha voluto prendere come vero esempio per tutte le comunità parrocchiali, chiamate ad amare i propri pastori “per quello che sono e per quello che hanno ricevuto”, con un atteggiamento di affetto che sappia trasformarsi in forme di autentica collaborazione anziché intessuto da semplici pretese e sterili critiche.

Nell’omelia mons. Lafranconi ha fatto anche riferimento a una seconda coincidenza per questa morte improvvisa: il tempo di Natale. “È bello – ha affermato – ricordare che la nostra fede nel Signore Gesù ci dà anche la sicura promessa della vita eterna, che noi condividiamo già grazie all’appartenenza alla Chiesa, ma che al momento della morte risalta con pienezza per ciascuno di noi, come oggi per don Sandro”. E ancora: “Il mistero del Natale illumina la morte di ogni persona e noi, che condividiamo il passaggio di una persona cara, aiuta a ricordare che la promessa del Signore non è vana. La vita eterna la costruiamo giorno per giorno”.

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