Nucleare, il Listone
accusa: “In consiglio
ignorato lo Statuto”
Nella foto Toscani e Bongiovanni durante l’ultima consiglio di lunedì
CASALMAGGIORE – Non smette di fare discutere la mozione sul nucleare presentata dal gruppo consiliare del Listone. Anzi, considerando che il documento non è stato di fatto discusso affatto in consiglio lunedì, potremmo dire che la polemica inizia adesso. Lo stesso Listone ha infatti emanato un comunicato che inizia con le parole del presidente del consiglio Marco Micolo pronunciate durante l’ultima seduta: “Se ci sono statuti e regolamenti è perché questi statuti e regolamenti vanno applicati”. Da qui prende le mosse il ragionamento del Listone.
“L’Amministrazione è sempre in prima linea nell’applicare rigidamente le specificità del regolamento e dello Statuto Comunale, meno a capirne il senso – spiega la civica – . Pronti, infatti, a farsi paladini delle normative quando servono a soffocare il contraddittorio (come nel caso del DUP), si dimenticano che il Consiglio Comunale non è, proprio da Statuto, un consesso meramente amministrativo, ma anche un luogo di confronto di opinioni, di valori e di principi”.
L’arrabbiatura del gruppo consiliare rappresentato nell’ultima seduta da Maurizio Toscani riguarda lo Statuto che regola un consiglio. “Il Listone ritiene che nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, sia stata fatta una grave violazione dello Statuto, in particolare risulta violato l’articolo 19 rubricato “Promozione della Pace”, a seguito rifiuto da parte dell’amministrazione di discutere seriamente dell’argomento trattato nella mozione presentata dal nostro gruppo in merito al disarmo nucleare perché ritenuto un tema non adatto a quella sede. Il suddetto articolo sancisce l’esatto opposto, ovvero: “Il Comune promuove la cultura della Pace e del rispetto dei diritti umani. Assume tutte le iniziative culturali e di ricerca, di educazione, di cooperazione e di informazione che tendono a fare del Comune un “Luogo di Pace” […]”.
“Non si ritengono eccezioni valide – prosegue il comunicato – neppure le critiche mosse alla vaghezza della mozione, che si strutturava su tre prerogative precise: a inoltrare una richiesta ufficiale di informazioni al Comune di Ghedi; a farsi promotore di iniziative volte a informare i cittadini e in particolare gli studenti sul tema delle armi nucleari e degli effetti del loro utilizzo durante la seconda guerra mondiale, sul Trattato di Non Proliferazione e sulle campagne di promozione del disarmo nucleare totale promosse da vari enti e associazioni in tutto il mondo; a promuovere una cultura di pace e non violenza, una cultura di disarmo dei cuori e di rispetto reciproco. Ad oggi non ci è ancora chiaro se la mozione non è stata letta o se essa sia stata volutamente ignorata”.
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