Sport

L’applauso del consiglio
a Farina e all’Eridanea
“Seoul fu spartiacque”

Nella foto Farina, Raineri e Azzoni in sala consiliare e il consigliere con delega allo Sport Scaglioni

CASALMAGGIORE – Non un premio vero e proprio “perché dopo il Collare d’Oro del Coni ogni altra onorificenza o targa sarebbe inutile”, come ha precisato il sindaco Filippo Bongiovanni, ma il giusto plauso della comunità all’atleta che per primo ha portato Casalmaggiore sulla cresta dell’onda, con quella magica medaglia d’oro messa al collo a Seoul nel 1988, Gianluca Farina. “Un evento spartiacque – come ha spiegato il consigliere con delega allo Sport Giuseppe Scaglioni – per lo sport casalese, che ha permesso a questa comunità di avere una maggiore autostima e dunque anche di osare: da allora abbiamo iniziato a vincere spesso, in un vero e proprio miracolo sportivo per una piccola cittadina”.

Il primo discorso in apertura del consiglio comunale di lunedì è spettato a Marco Micolo, presidente del consiglio stesso, che ha ricordato come “una volta ottenuto il Collare d’Oro, il Coni non può più assegnare alcuna altra onorificenza, perché sarebbe comunque considerata meno importante e prestigiosa. A Gianluca Farina vanno l’apprezzamento, la stima e la gratitudine della comunità: lo sport casalasco sta vivendo un’epoca d’oro, che passa dalla Pomì, dalle imprese di Farina, Simone Raineri e Andrea Devicenzi, e anche dai tanti giovani come Desalu, Ihedioha, Lena, Ghizzardi, Lupoli, Cagna, De Frenza. Casalmaggiore è davvero viva. E lo sport è cultura in una doppia accezione: è sviluppo dell’individuo e quindi salute. Ma è anche futuro ed educazione alla meritocrazia oltre che al rispetto delle regole, concetti che società e politica di oggi faticano a promuovere purtroppo. Lo sport è soprattutto valorizzazione del tempo libero e dunque tempo di crescita e di realizzazione dell’identità”.

Scaglioni, subito dopo, ha letto un passaggio profetico della pubblicazione uscita nel 1988 dopo il successo di Farina “Notte di sogno”, in cui si parlava di un “arrivederci al successo”: in effetti nel 2000 Simone Raineri imitò lo stesso Farina a Sidney. Proprio Raineri era presente in sala assieme a Marzio Azzoni, che ha ricevuto un premio come presidente della Canottieri Eridanea a Formia nei giorni scorsi. “Sono davvero emozionato e fa piacere ricordare quella mattinata di Seoul (in Italia era notte, ndr) – ha detto Farina, che si è pure interrotto per vincere l’emotività del momento – . Il mio obiettivo ora è portare nuovi giovani in questa sala consiliare per festeggiare nuovi allori”. Raineri ha ringraziato lo stesso Farina, per avere creato il solco giusto, oltre che l’Eridanea e la comunità di Casalmaggiore, mentre ad Azzoni è spettato il compito di ringraziare Umberto Viti, l’allenatore del miracolo. “E’ facile essere presidente dell’Eridanea quando si arriva dopo i trionfi creati da Umberto e da questi grandi atleti. La Federazione ha premiato me per premiare la società: peraltro, ho ricevuto il premio da Ferruccio Calegari, giornalista e ora socio onorario del Consiglio Nazionale del Canottaggio, che ha fatto la storia della disciplina e ha lavorato anche con Antonino Primerano e Francesco Zaffanella, totem dell’Eridanea che fu”. Azzoni ha inoltre anticipato un grande evento: “Nel 2016 il ct Giuseppe Abbagnale ha promesso di essere a Casalmaggiore: siamo forse l’unico comune con un monumento al canottaggio e quindi ci è sembrato giusto invitarlo, speriamo che l’occasione giusta sia per l’indoor rowing di novembre. Magari nella circostanza chiediamo al comune che la strada d’accesso alla Canottieri sia già illuminata”.

Uno spunto, più che una critica, in un clima gioviale. Maurizio Toscani del Listone ha ripreso un famoso detto dialettale “coi ad Casalmagiur is vanta da par lur” (quelli di Casalmaggiore si vantano da soli), sostenendo che “abbiamo ragione, visti i grandi trionfi”, mentre Calogero Tascarella di Casalmaggiore La Nostra Casa ha ringraziato Farina per avere fatto emozionare tutti gli italiani. “Lo ringrazio anche da padre, dunque a titolo personale, perché mio figlio ha fatto canottaggio per qualche anno ed è stata una palestra di vita, che lo ha cresciuto molto. Il grazie va anche all’amministrazione per avere pensato questo appuntamento e alla precedente giunta che fece installare il monumento al canottaggio vicino alla rotonda Diotti”.

Spazio infine Orlando Ferroni, ex canottiere, che ha messo in scena un simpatico siparietto con Farina. “Ho iniziato con Gianluca, ma avevo altre prospettive e ora sono la brutta copia di Farina e Raineri – ha sorriso Ferroni – ma l’aspetto migliore è che non li ho mai invidiati. Io ho preso una strada diversa, loro sono diventati grandi col lavoro, grazie ad un allenatore fantastico e ad una famiglia (Azzoni poco prima aveva pure ricordato Pietro Raineri, padre di Simone e allenatore, ndr) che li hanno sostenuti nei sacrifici fatti. Ricordo che Farina fisicamente non era dotatissimo, ma ha raggiunto questo traguardo con il lavoro, la costanza e tanta palestra. La forza di volontà opposta al doping, un grande esempio per lo sport tutto”. Farina, prima di uscire dall’aula dopo l’applauso, ha ricordato che “fu proprio Ferroni a scoprirmi e portarmi da Viti”. E Ferroni, a sua volta, ha rivelato che Viti disse: “Ma chi mi hai portato?” in riferimento al fisico minuto di Gianluca. Per una volta, solo per una volta, anche Umberto si era evidentemente sbagliato…

Giovanni Gardani

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