Ambiente

Dalla biblioteca
a Parigi
pensando al clima

Nella foto un momento del collegamento con Parigi

CASALMAGGIORE – “Casalmaggiore ti ascolta”. Proprio così, il messaggio inviato da piattaforma multimediale dalla biblioteca civica Mortara di via Marconi, poco dopo le ore 19 di giovedì pomeriggio, ha dato di fatto il via ad collegamento a suo modo affascinante con la Conferenza Internazionale per il Clima di Parigi, giunta alla sua 21esima edizione e particolarmente significativa perché, come gli esperti in materia hanno spesso sottolineato, l’ultima campanella per il pianeta è già suonata e siamo di fatto in ritardo.

Poche le presenze, interessanti i temi riportati direttamente dalla Capitale francese dai rappresentanti di Italian Climate Network, che hanno raggruppato una platea di esperti sul tema, collegandosi in diretta con Milano, Udine, Firenze e, appunto, Casalmaggiore, la cittadina più piccola che però non ha mancato di avanzare proposte e porre quesiti. Detto che il testo dell’accordo è uscito praticamente a notte fonda, dopo alcuni contrasti, si è respirato un cauto ottimismo. Questo, almeno, il sentimento giunto da Parigi, mentre Cesare Vacchelli, esponente delle associazioni ambientalista collegato da Casalmaggiore ha evidenziato come in Italia la copertura mediatica sull’argomento non sia stata adeguata.

La preccupazione deriva poi più che altro dal fatto che, ad oggi, con gli impegni attualmente assunti dai vari Paesi, l’aumento della temperatura globale a fine secolo è stimata in 2.7 gradi, quando gli scienziati hanno imposto un limite massimo di 1.5 gradi. Il nuovo accordo, va detto, partirà dal 2020, ma l’intenzione di rivedere in modo consistente i vari parametri rappresenta un monito speciale, sottolineato all’interno della stessa Cop21. La presenza di 180 paesi, con la copertura del 95% delle emissioni globali, è stata definita positiva, dopo che il precedente protocollo di Kyoto aveva riunito soltanto 35 stati del mondo, per un totale del 25% di emissioni su scala mondiale.

Tra gli obiettivi il passaggio da energie fossili a energie rinnovabili, dunque pulite, che ha portato alla richiesta di rassicurazioni anche da parte dei sindacati perché durante questa rivoluzionaria transizione il mondo del lavoro non paghi il costo degli errori degli ultimi decenni. Secondo Vacchelli, nel sunto della serata, devono essere previsti meccanismi sanzionatori più seri per chi sgarra, dato che ad oggi questo passaggio non è ben chiaro, mentre sarebbe il caso di attingere, come è stato sottolineato da Casalmaggiore e pure da Parigi, ai 513 miliardi di dollari di sussidio alle fonti fossili per dare la possibilità anche ai Paesi emergenti di adattarsi a uno sviluppo che sia appunto sostenibile. Peraltro alcuni stati insulari del Pacifico, a tal proposito, stanno già programmando il trasloco alle Isole Fiji. Ignorati, invece, con sommo rammarico dei movimenti ambientalisti del Casalasco, il tema dell’acqua e dell’equità intergenerazionale.

Sull’orizzonte locale, lo stesso Vacchelli ha garantito impegno sul Tibre ferroviario e quello ciclabile, senza dimenticare Vento, ed evidenziando una volta di più l’opera di pungolo delle associazioni ambientaliste verso il governo italiano ed europeo. L’obiettivo del contenimento entro il grado e mezzo dell’innalzamento della temperatura globale è infatti possibile, a patto che vi sia la volontà politica di perseguirlo. Del resto, proprio la pressione della società civile sui governi è stato uno dei temi più forti affrontati durante Cop21, anche se da Parigi è stato evidenziato che il ruolo dell’Italia è stato positivo, essendo il nostro uno dei Paesi che, grazie anche al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, più ha stimolato la delegazione europea nel negoziato.

Giovanni Gardani

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