Economia

Pioppicoltura, Fava:
“Lombardia è in linea
con Piemonte ed Emilia”

Nella foto filari di pioppi

MILANO – “Con una scorta di 62,5 milioni di euro per 11.000 ettari di superfici imboschite, comprensiva dei premi annuali, pari a 50 milioni di euro, l’attenzione di Regione Lombardia nei confronti della pioppicoltura è altissima”. È il commento dell’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che mercoledì ha scritto ai rappresentanti regionali di Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri e ai presidenti di Federlegnoarredo e di Assopannelli, rispondendo ad alcune sollecitazioni in materia di pioppicoltura.

L’approccio di Regione Lombardia nella definizione della misura 8.1.01 (supporto ai costi di impianto per forestazione e imboschimento) del Psr 2014-2012, scrive l’assessore Fava, “non è dissimile alle regioni confinanti del Piemonte e dell’Emilia-Romagna”, mettendo in luce “una sostanziale equivalenza con riferimento sia alla necessità di una mescolanza di cloni a Maggiore Sostenibilità Ambientale – MSA – sia con riferimento alle percentuali di contributo”.

Escludendo un paragone con la Regione Veneto, “per la semplice ragione che la stessa non ha previsto alcuna dotazione finanziaria nella programmazione 2014-2020 a sostegno di nuovi impianti”, Fava traccia le distanze dell’approccio alla pioppicoltura attuato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. La Regione FVG “individua elementi di valutazione diversi: non si fa alcun riferimento ai cloni ma alle caratteristiche delle aziende che si candidano al sostegno e che già devono possedere la certificazione forestale, buona pratica in uso da diversi anni in quella regione e che vede ormai oltre il 50% della superficie a pioppo coltivata con tale caratteristica. Cosa avrebbe significato in Lombardia ritenere ammissibili al sostegno solo queste aziende”, che in Regione Lombardia rappresentano solo il 3% della superficie?

Secondo la DG Agricoltura della Lombardia, “l’attuale formulazione si ritiene sia la più adeguata ed appetibile per i diversi interessi sottesi all’iniziativa”. Rimane comunque – scrive Fava – “la disponibilità di Regione Lombardia, ove di interesse, a verificare la possibilità di rinegoziare con la Commissione europea un’operazione aggiuntiva a valere sulla focus area 2a, relativa alla competitività, con una propria dotazione finanziaria”.

Palazzo Lombardia, tuttavia, sottolinea come “tale iniziativa peraltro dovrà fare i conti con le note posizioni della Commissione”,  che sia in fase di negoziazione sia nella fase successiva di prima attuazione del Programma aveva invitato a far confluire il sostegno alla pioppicoltura nella sfera della competività. Una linea che, fa notare l’assessore, avrebbe comportato “percentuali di contributo decisamente inferiori e cioè del 35% salvo maggiorazioni: più o meno la metà di quello oggi previsto” a beneficio del sistema agricolo.

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