Cronaca

Sciopero e tensioni
alla Composad
di Viadana

Nella foto, i manifestanti bloccano l’ingresso delle auto

VIADANA – Circa 150 dipendenti della cooperativa Viadana Facchini sono in sciopero davanti ai cancelli della Composad di Viadana da mercoledì mattina alle ore 4. Un picchetto per rivendicare, spiegano i presenti, diritti lavorativi negati da anni. Il lavoro c’è, fin troppo, per questo queste persone, quasi tutte di origini straniere, vengono chiamate a lavorare anche di domenica, con orari pesanti: “Salario e diritti non si barattano: piena applicazione del contratto nazionale”, questa la rivendicazione degli scioperanti, che denunciano una situazione di forte illegalità contrattuale.

Non sono mancati momenti di tensione dalle prime ore della manifestazione che ha visto coinvolti anche i sindacati: nello specifico, gli animi si sono accesi quando un’auto con a bordo un dipendente ha tentato di varcare il cancello d’entrata dell’azienda. Il direttore generale della Composad, Alberto Donvito, ha promesso un incontro coi referenti sindacali già in mattinata. Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia locale di Viadana ed i Carabinieri di Acquanegra sul Chiese. La situazione è ben più critica rispetto allo sciopero dello scorso luglio, tenutosi per gli stessi motivi riferiti però ad un’altra cooperativa, la Albatros di Torino.

AGGIORNAMENTO ORE 11,00 – E’ arrivata una delegazione composta da presidente e vicepresidente della Cooperativa Viadana Facchini, per un confronto con il direttore di produzione Composad Dino Goi. Quest’ultimo ha spiegato di essere in veste di osservatore poiché la questione riguarda il contatto tra Coop e lavoratori. Paolo Zanazzi, referente della Viadana Facchini, da parte sua spiega che le tariffe orarie devono essere accettate dall’azienda. Insomma il cane che si morde la coda:  i sindacalisti sono andati presso la sede della Facchini per valutare le condizioni del nuovo contratto che dovrebbe iniziare a gennaio. La Composad ha negato la possibilità di ospitare la delegazione nei propri uffici. La manifestazione col blocco dei camion continua.

Rosario Pisani

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