Ineleggibilità Torchio:
la sentenza slitta
a maggio 2016
Nella foto, la corte d’appello di Brescia
BRESCIA – Il giudice della corte d’appello di Brescia Donato Pianta non era presente, il suo sostituto Miglio che aveva già rinviato una serie di cause civili affidate a Pianta come relatore, ha deciso di rinviare anche la sentenza sull’ineleggibilità del sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio al 13 gennaio. Da quella data, scatteranno i termini di rito: 60 giorni più 20 per presentare memoria scritte: da quel termine passerà quindi un altro mese per la sentenza. Morale: si andrà a maggio.
“Stamattina – riassume Antonino Rizzo, uno dei legali di Torchio insieme a Giuseppe Onofri – è stata fissata la discussione orale. Poi si sono resi conto che era qualcosa di non previsto per questo tipo di controversie, quindi hanno revocato la precedente ordinanza che disponeva la discussione orale. Siccome il dottor Pianta, presidente del collegio e relatore della causa, era assente, si è rinviato tutto al 13 gennaio ma senza più discussione orale e quindi il 13 gennaio verranno dati termini di 60 giorni per la comparsa conclusionale, più altri 20 giorni per rispondere. Di fatto non andremo a sentenza prima di maggio 2016”. Il che a livello amministrativo si traduce, in caso di ko di Torchio anche in appello e dunque di conferma della sentenza di primo grado, in uno slittamento di eventuali elezioni nella finestra elettorale della primavera 2017: per questo è stata registrata la delusione degli avvocati dell’accusa Cedrick Pasetti e Annalisa Baroni, accompagnati dal maresciallo Giacomo Resta, candidato sindaco nel 2014 contro Torchio e protagonista dell’esposto contro il primo cittadino attuale.
Giovanni Gardani
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