Ambiente

Problema nutrie,
se i soldi della Regione
non bastano più…

CASALMAGGIORE – “C’è una contraddizione di base tra l’eradicazione e il contenimento per quanto riguarda il problema nutrie”: ad esprimere il giudizio è Fabrizio Bonfatti Sabbioni, che è vicepresidente della federazione provinciale Caccia oltre che vicesindaco a Spineda. Proprio nel piccolo comune cremonese pochi mesi fa si era svolta una importante riunione a cui aveva partecipato pure  l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava garantendo soluzioni definitive. “Ma Fava ha il fiato sul collo della Brambilla, nota esponente del movimento animalista e per un migliaio di voti in più nascono i problemi nel senso che occorre ascoltare tutti e scontentare” aggiunge il vicesindaco.

Intanto una bozza relativa ad un nuovo regolamento è in Regione in attesa di essere approvata. Va detto comunque che a fronte di un’erogazione di 150mila euro la Provincia di Cremona da sola aveva necessità di 450mila euro per stroncare il fenomeno che affligge sempre più gli agricoltori e non solo loro. Fin che ne senti parlare senza vederle direttamente, la questione coinvolge in maniera minore. Diversa la situazione quando le nutrie si avvicinano alle case e a occupare la sede stradale uscendo dalle loro tane. A quel punto non è più difficile credere all’esasperazione degli agricoltori che da tempo ne denunciano la presenza sempre più minacciosa, chiedendo  misure drastiche che non arrivano.

Due esemplari di questi roditori sono ancora visibili sulla strada che da Rivarolo del Re porta alla zona delle “Gialdine”, sede di Casa Paola e della Tenda di Cristo. Carcasse di grandi dimensioni rese innocue da qualche auto di passaggio che deve averle schiacciate. Purtroppo un avvistamento che si ripete in molte altre zone del territorio e che dovrebbe far meditare sull’urgenza di prendere provvedimenti definitivi su questo fenomeno che porta problemi non solo alle colture e alla sicurezza agli argini ma pure alla difesa della salute umana. Importante mettere ordine alle regole per il momento ancora insufficienti.

Rosario Pisani

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