Lini in mostra, “far
rivivere Casalmaggiore
sotto una luce diversa”
Nella foto Samuele Lini nel suo spazio espositivo e il ponte sul Po rivisitato
CASALMAGGIORE – Le giostre del luna park sono arrivate nelle scorse ore in piazza Garibaldi a Casalmaggiore, per regalare, come ogni inizio novembre, luci, colori e suoni al listone casalese. Un concentrato di divertimento, gastronomia e ovviamente appuntamenti culturali. Già, perché se si chiama fiera, un motivo deve pur esserci e da che mondo è mondo questo è da ricercarsi nella volontà di mostrare il meglio di sé, o quasi. Nell’anno di Expo, poi, ecco che il concetto suona persino più attuale.
Tra gli artisti in mostra, per il terzo anno di fila, all’angolo tra piazza Garibaldi e via Baldesio, vi è un ingegnere elettronico di 38 anni di Vicobellignano, frazione di Casalmaggiore, che con le immagini sa, anzi ama, osare, inventando veri e propri quadri che nascono da fotomontaggi curiosi. Tutto parte da un assioma che lo stesso Samuele Lini spiega a chiunque approcci con le sue opere. “L’intenzione è di donare nuova vita agli scorci di Casalmaggiore, che alle volte ci sono talmente famigliari da passare quasi inosservati: se però li decontestualizziamo e li poniamo sotto una luce differente, allora comprendiamo il bello e il valore del nostro quotidiano”.
Ritrovare Casalmaggiore, dunque, sotto un’altra veste: da un lato per soddisfare l’idea di avventura che è insita in ciascuno di noi, dall’altro per rendere omaggio e rendere soprattutto più visibili i tanti monumenti e strutture architettoniche, alcune pregiatissime e ornamentali, altri prevalentemente funzionali – si pensi al ponte sul fiume Po – che, nell’abitudine del quotidiano, rischiano di perdere fascino alla vista. “E la volontà è di affacciarsi verso nuove realtà vicine – spiega Lini – tanto che per il 2016 penso già di realizzare qualcosa su Mantova, da poco eletta Capitale della Cultura Italiana”.
Non solo Casalmaggiore, dunque, tanto che le quattro novità esposte da Lini per quest’anno riguardano tutte la città ducale di Parma, che al comune casalese è legato non solo da vicinanza geografica. Senza dimenticare una parentesi regale come quella su San Giovanni in Croce, con Villa Medici che, tornata all’antico splendore, non poteva certo mancare alla collezione. Non a caso quest’opera, dal titolo evocativo e simbolico, come tutte le altre del resto, “Capricci e potere”, è stata esposta proprio nella dimora che fu di Cecilia Gallerani nei primi mesi dopo la riapertura. E mentre la Fiera di San Carlo avanza a grandi passi, l’invito che arriva da Samuele Lini è di godersi il quotidiano recuperando, sullo sfondo, la sua componente di extra-ordinario.
Giovanni Gardani
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