Piedibus e mensa
scolastica: due mozioni
dal centrosinistra
Nella foto, Pasotto e Tascarella
CASALMAGGIORE – Il gruppo consiliare Casalmaggiore la nostra casa ha presentato due mozioni per il prossimo consiglio comunale di martedì 20. La prima, indirizzata al sindaco Filippo Bongiovanni, riguarda il servizio piedibus: “Considerato che l’azione di rinnovo del servizio piedibus, recentemente presentato, ha avuto come risultato la perdita di una linea attiva da anni – scrivono Pierluigi Pasotto e Calogero Tascarella -, considerato che il Comune è alla ricerca di altri volontari per riattivarla; considerato che il Comune è finalmente giunto alla conclusione di occuparsi della gestione dei volontari del piedibus riconoscendo così l’opportunità della proposta che invece i volontari precedenti si erano sentiti rifiutare, proponiamo che il sindaco colmi l’operato dei propri assessori alla partita, attivandosi personalmente per reclutare i volontari necessari per il ripristino della terza linea piedibus cancellata e per la rapida attivazione della quarta linea come già proposto e indicato da comitati e cittadini”.
La seconda mozione è per l’assessore all’Istruzione Sara Valentini e ha come oggetto “proposte rispetto ai controlli sul servizio di refezione scolastica”. Il gruppo di centrosinistra, esaminando il Capitolato d’appalto, fa tre considerazioni: “come sottolineato dalle linea guida regionali a pag 14, ‘è l’unico strumento in grado di prevenire discrezionalità’; all’art 33, vincola la ditta appaltatrice al solo inserimento di tre tipologie di prodotti biologici: pasta, pane e riso; all’art. 35 non vincola in alcun modo la ditta appaltatrice all’introduzione di un numero o percentuale o tipologia precisati di prodotti a km0, Filiera corta, DOP e IGP, per cui l’introduzione di anche un solo prodotto per ciascuna delle categorie sopra elencate è sufficiente a renderne l’operato conforme; la ditta appaltatrice risulta partecipare a molti dei processi che devono servire a controllarla (istruisce i componenti della commissione mensa, è essa stessa a indicare sulle schede alimentari il metodo di produzione delle derrate, è essa stessa a ‘definire i protocolli di comportamento qualora venissero rilevate non conformità nel pasto somministrato o la presenza di corpi estranei’ (nuovo regolamento art.22); che con il nuovo regolamento è stato tolto dalla commissione mensa il capocuoco, dipendente comunale e vero conoscitore delle dinamiche riguardanti la cucina”.
Da questi presupposti, Cnc ritiene “quanto mai fondamentale garantire all’utenza l’esercizio programmato e trasparente di controlli esterni” e pertanto propone: “che il Comune si impegni a effettuare un numero minimo e precisato di controlli a sorpresa, che siano controlli sul campo e non solo analisi di fatture e che dedichi a questo compito personale debitamente formato e non dalla ditta appaltatrice stessa; che i risultati dei controlli esterni (del Comune e della Commissione mensa) siano resi pubblici entro un numero precisato di giorni sia sul sito del Comune che nelle scuole; che sia il Comune che la Commissione mensa abbiano libero accesso alla documentazione riguardante il servizio mensa, anche in forma di riproduzioni, senza necessità di prenotazione o accompagnamento del personale della ditta appaltatrice; che le schede tecniche siano solo quelle degli alimenti effettivamente somministrati e vengano aggiornate immediatamente nel caso di cambio di prodotto; proponiamo che venga ripristinato il ruolo di “prima sentinella” riconosciuto dalle linee guida (paragrafo 2.2 lettera c) agli insegnanti presenti in mensa, affinché possano inoltrare segnalazioni direttamente al Comune e alla Commissione mensa”.
Simone Arrighi
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