Uomo dà in escandescenze,
entra in comune e
minaccia di buttarsi
Nella foto il municipio di Viadana
VIADANA – Prima ha alzato la voce, minacciando le assistenti sociali che si trovavano all’interno degli uffici comunali competenti, poi si è messo a correre e, non potendo entrare dalla porta principale, si è aperto un varco da un ingresso secondario, riuscendo con una mossa fulminea ad evitare anche l’intervento della guardia giurata lì davanti.
E’ accaduto tutto in pochi minuti, venerdì mattina attorno alle 10 a Viadana, mentre era peraltro in corso la giunta con il sindaco Giovanni Cavatorta e gli assessori riuniti. Un uomo sulla sessantina, già conosciuto proprio per un’altra manifestazione plateale di scontento quando minacciò di incatenarsi davanti al comune e, in un’altra occasione, di darsi fuoco con una tanica di benzina, ha protestato in questo modo, con urla, minacce e correndo al primo piano del palazzo comunale, perché a suo dire l’assessorato ai Servizi Sociali non fa abbastanza e da parecchio tempo non lo aiuta. L’uomo, una volta giunto vicino alla sala dove la giunta era riunita, tanto che parecchi assessori si sono allarmati, non capendo cosa stesse succedendo, ha minacciato questa volta di salire sulla torre del comune viadanese per poi probabilmente buttarsi giù se non fosse stato ascoltato.
Il sindaco ha subito chiamato sia i carabinieri che la polizia locale, intervenuti sul posto e capaci, dopo circa un’ora di discussione animata, di riportate l’uomo a più miti consigli. Per fortuna dunque il caso è rientrato, ma visti i precedenti si teme che un episodio del genere con lo stesso protagonista possa anche ripetersi in futuro. “Questa è la riprova che una guardia giurata davanti al comune serve – spiega l’assessore alla Sicurezza Romano Bellini – anche se siamo stati criticati da altre parti politiche: nella fattispecie la guardia giurata ha avuto qualche remora nell’usare le maniere forti perché l’uomo ha detto di essere disabile e che avrebbe denunciato tutti se fosse stato toccato. Alla fine per fortuna non c’è stato bisogno di usare metodi violenti o spicci”.
Giovanni Gardani
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