Politica

Lo strappo del Gal:
otto comuni
passano su Mantova

Nella foto la riunione di Commessaggio dove poche settimane fa è maturata la prima decisione dello strappo

CALVATONE – Il territorio Oglio Po si spacca, ora è ufficiale. Al termine di una drammatica riunione, durata oltre tre ore, dalle 20.30 fin quasi a mezzanotte di giovedì sera, alla sede del Gal Oglio Po di Calvatone, sono ben otto i comuni che hanno votato contro la formula attuale del Gruppo di Azione Locale, di fatto bocciando la gestione del suo presidente Giuseppe Torchio e della dottoressa Giuseppina Botti.

Otto comuni che pesano, anche perché tra questi vi sono anche, da pronostico, Casalmaggiore e Viadana, di fatto i due poli più consistenti del comprensorio, grazie al grande numero di abitanti. Ma bocciature sono giunte pure da Dosolo, San Martino dall’Argine, Marcaria, Rivarolo Mantovano, Commessaggio e San Giovanni in Croce. La motivazione? A livello di legge ha a che fare con la “liquidazione” che attende il Gal Oglio Po così costituito, in base alla nuova legge regionale a partire dal 31 dicembre 2015. A livello pratico, invece, riguarda il fatto che il Gal Oglio Po, come è stato spiegato dagli scissionisti, non vorrebbe aprirsi a nuovi territori, chiudendosi di fatto in se stesso con una gestione considerata ormai passata e superata. Anche l’idea di una fusione tra Gal, in una sorta di Macro Gal, non piacerebbe agli attuali vertici del Gruppo Azione Locale dell’Oglio Po e da qui la rottura.

La scelta degli otto comuni sopra citati è stata dunque quella di cambiare strada, votare contro il vecchio Gal, che infatti non ha neppure presentato il progetto per i finanziamenti del Piano di Sviluppo Locale (il punto era all’ordine del giorno), e stante la componente virgiliana molto alta, di passare probabilmente con Mantova. Potrebbe costituirsi a breve il Gal del Po, che guardi appunto a Mantova, in attesa di capire cosa faranno i comuni – non sono pochi, anche se non troppo numerosi come abitanti, pur con il fiore all’occhiello, turisticamente parlando, di Sabbioneta – che sono rimasti fedeli alla linea del Gal Oglio Po. A guidare la nuova associazione potrebbe essere anche Alessandro Pastacci, nome che sulla carta è in contrasto con il centro-destra (è il presidente della Provincia di Mantova, di centro-sinistra) e che pure potrebbe ricevere un benestare anche da comuni come Casalmaggiore, Viadana e San Martino dall’Argine, dove l’impronta leghista è più marcata. A coordinare i vari progetti, come già anticipato, sarebbe l’Università di Bologna. Ma un passo alla volta: la notizia del giorno, per ora, è lo strappo divenuto ufficiale in seno al comprensorio, territorio che vorrebbe essere unito, ma alla prova del nove fatica terribilmente a riuscire nel suo nobile intento.

Giovanni Gardani

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