Economia

Fir, la soluzione è
la cassa integrazione
per 79 dipendenti

Nella foto la Fir Nidek di Casalmaggiore

CASALMAGGIORE – Un calo di ordinativi quantificato in diecimila motori in meno da assemblare nel solo mese di ottobre. Una diminuzione che verrà confermata anche a novembre e che ha già portato allo spegnimento delle linee produttive di via Roma per due giorni consecutivi. La Fir Elettromeccanica, storica azienda che sorge laddove ad inizio secolo scorso si producevano i famosi bijou di Casalmaggiore, sta vivendo il periodo più critico degli ultimi anni. Anni di crescita, quasi un lustro in cui, dopo il ridimensionamento, è iniziata l’espansione ad est, il passaggio del marchio al colosso asiatico Nidec e l’acquisizione di nuove sedi produttive.

Alla riapertura dei cancelli dopo le ferie estive, i 79 dipendenti della fabbrica di via Roma hanno iniziato a rivedere i fantasmi del 2008, di quando la crisi portò a due anni di cassa integrazione, mobilità e riduzione d’organico. L’ultimo incontro tra direzione, rsu e sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl ha messo sul tavolo la discussione di un accordo per gestire il forte calo di ordinativi. L’azienda ha richiesto l’intervento alla cassa integrazione ordinaria per i 79 dipendenti dell’unità operativa di Casalmaggiore, che resteranno sospesi dal lavoro a zero ore per cinque settimane.

Una parentesi aperta lunedì scorso, 12 ottobre, con due giorni filati di chiusura dei cancelli in via Roma, e che si chiuderà il 14 novembre. Al termine di questo periodo, le parti si incontreranno di nuovo per capire se il mercato sia ripartito o se gli ordinativi costringeranno l’azienda a richiedere altre settimane di cassa integrazione ordinaria. Per gli stessi lavoratori è stato richiesto l’utilizzo della CIGO anche in riduzione di orario ove le condizioni organizzative e produttive lo consentano. L’azienda, nell’applicazione della Cassa Integrazione, attuerà lo strumento della rotazione, compatibilmente con le professionalità dei lavoratori e con le esigenze tecnico-organizzative e produttive aziendali. La ditta si impegna altresì ad anticipare il pagamento della CIGO ai propri dipendenti. La speranza di tutti, alla Fir Elettromeccanica, è che la crisi sia solo passeggera e il ciclo produttivo possa ripartire presto a pieno regime.

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