Mattia Cagna, chef
casalese ai fornelli
per la tv canadese
Nella foto un momento delle riprese e lo staff del ristorante al completo
FIRENZE/CASALMAGGIORE – Da Casalmaggiore a Firenze al Canada. Anzi, potenzialmente, Mattia Cagna, chef uscito dalla scuola di Alma Cucina di Colorno diretta da Gualtiero Marchesi, potrebbe ora finire, grazie al mezzo televisivo, un po’ in tutto il mondo. Ma andiamo con ordine: l’esplosione e il successo dei programmi di cucina sul piccolo schermo sono un dato di fatto negli ultimi tempi. Tra questi una fetta importante di pubblico se l’è ritagliata “You Gotta Eat Here!” (tradotto in italiano, “Dovete mangiare qui!”), prodotto da un network canadese che poi rivende le puntate alle televisioni interessate (spesso anche tematiche) di tutto il mondo.
Ebbene, nei giorni scorsi, John Catucci, conduttore e assaggiatore principe di Food Network Canada, ha scelto il ristorante “Quattro Leoni” di Firenze, dove guarda caso lavora proprio il casalese Mattia Cagna, un passato da rugbista a Viadana e poi a Prato, dove si è trasferito nel 2010 e ha conosciuto la moglie Giulia. “Funziona più o meno così – spiega Mattia – . John consulta alcune guide turistiche e gastronomiche per americani e canadesi, che indicano i migliori ristoranti nel mondo. Per l’Italia era indicato, tra gli altri, proprio i “Quattro Leoni” e da lì è partito tutto”. Una clausola rigida, ossia non poter parlare con nessuno della trasmissione fino a che le riprese fossero state effettuate, e una serata non solo davanti ai fornelli, ma anche fronte telecamera.
Prima però un po’ di storia: i “Quattro Leoni” sono infatti un ristorante rinomato, guidato da Stefano Di Puccio dal 1995, che sorge in piazza della Passera, così chiamata, curiosamente, perché in passato in quel quartiere sorgevano diverse case chiuse fiorentine. Di fatto uno dei luoghi più famosi, oltre che uno dei migliori per assaggiare la vera cucina toscana, dove Mattia, dopo il diploma all’Alma Cucina nel 2012, ha trovato lavoro come chef e responsabile della cucina. Già, ma cosa ha offerto chef Cagna agli spettatori di tutto il mondo? “Ho preparato tre piatti: i taglierini al tartufo bianco e soprattutto il peposo all’imprunetina, piatto doc della tradizione toscana. Di fatto è uno spezzatino al pepe cotto nel vino rosso, creato dai fornacini di Impruneta, che nelle pentole di terracotta mettevano ritagli di carne varie e inserivano una grande quantità di pepe per togliere l’odore, perché spesso si tratta di carne vecchia, anche se all’epoca, stante la povertà, ci si accontentava di tutto. E’ un piatto tradizionale rivisitato e ripreso anche dalla cucina attuale”.
Storia e gastronomia insieme, tanto che Catucci, per ogni piatto, ha proprio raccontato la genesi dello stesso, intervistando lo stesso Mattia. Il quale, come terza portata, ha presentato una cheesecake ai frutti di bosco. Come è andata con l’inglese? “Direi bene – spiega Mattia – anche perché quando si giocava a rugby negli anni viadanesi, gli stranieri eravamo noi italiani e dunque dovevamo imparare in fretta la lingua. Da questo punto di vista non ci sono stati problemi”. Due serata di riprese, dunque, made in Firenze e un po’ anche made in Casalmaggiore. Con Mattia che alla moglie Giulia e alla piccola Eleonora, la primogenita nata l’estate scorsa, ha ora un’altra avventura in prima persona ai fornelli da raccontare.
Giovanni Gardani
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