Rugby Casalmaggiore,
al via il settore giovanile
sognando la promozione
Nella foto il Rugby Casalmaggiore durante la presentazione
CASALMAGGIORE – Una realtà crescente, al suo sesto anno di vita. Che prova a darsi un futuro ancora più longevo di quello che magari i dirigenti avevano inizialmente pensato. Anche se va detto che l’idea di costruire un settore giovanile, coinvolgendo anche con lezioni teoriche e pratiche le scuole della città di Casalmaggiore e del Casalasco, è sempre stata un punto fermo del presidente Fabrizio Vappina e dei dirigenti che lo assistono. Il Rugby Casalmaggiore in questo 2015 ha anzitutto cambiato nome, come ha avuto modo di spiegare lo stesso Vappina dinnanzi alla cittadinanza in piazza Garibaldi durante la presentazione ufficiale di una settimana fa. D’ora in avanti chiamatelo pure Casalmaggiore Rfc, come Rugby Football Club o come USK Rfc, la formazione gallese dei dintorni di Newport, prima straniera ad arrivare a Casalmaggiore per l’inaugurazione nel maggio 2014 del campo per la palla ovale costruito in zona Lido Po.
La vera novità, tuttavia, come detto, sta nella creazione di un settore giovanile che vuole spingere questo sport dal nobile lignaggio verso un futuro ancora più roseo: tenendo conto di realtà vicine come Viadana, Colorno e Parma, dove il rugby è assai più di una moda, Casalmaggiore vuole provare a prendere esempio e risalire la china dalla serie C2 dove milita e dove a breve inizierà il campionato. L’attività che Vappina e i dirigenti biancoblu vogliono sviluppare è quella di promozione verso le fasce di età più giovani, per la precisione dagli 8 ai 14 anni, con un occhio di riguardo anche ai costi per la pratica sportiva ma altresì con la giusta attenzione verso l’educazione allo sport e all’agonismo più vero e leale.
La volontà immediata per quanto concerne il team seniores, con ben 40 atleti tesserati, è quella di mirare a restare nell’élite lombarda, pur in un girone (che parte il 18 ottobre in casa) tosto con big come Desenzano, Cus Brescia e Lyons Piacenza, che renderanno combattuto e difficile il salto di categoria. Ma l’obiettivo, nel giro di qualche anno, è arrivare in serie B per completare un cerchio territoriale che vede il Rugby Viadana in Eccellenza, la massima categoria nazionale, e il Rugby Colorno, col quale Casalmaggiore ha stretto una profonda collaborazione a livello tecnico, in serie A.
Un percorso ambizioso che, dopo il lavoro in panchina, negli anni scorsi, di Luciano Campanini e John Leighton May, di Roberto Dalla Chiesa e Piero Vescovini, di Nik Superina (oggi in Giappone ai Tokyo Eagles) e di Liviu Pascu, toccherà a Giulio Boni, giocatore e ora anche allenatore, e ai suoi ragazzi. Perché il sogno casalese doc della Pomì Casalmaggiore nel volley insegna che nulla è impossibile anche per i piccoli. Anche se associato ai colossi del rugby questo aggettivo fa un po’ sorridere…
Giovanni Gardani
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