Auto in mezzo
ai binari a Marcaria:
e la Mn-Cr-Mi va in tilt
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MARCARIA – La linea nera di Trenord, la Mantova-Cremona-Milano, anche mercoledì mattina ha “regalato” un inizio di giornata burrascoso ai tanti pendolari che la frequentano. Due i treni coinvolti, ma l’effetto domino ha riguardato anche tutti i treni locali, ovviamente, con almeno altri quattro convogli in ritardo, e la causa è da ricercare in un episodio avvenuto nel territorio Oglio Po.
Attorno alle 6.45 nel tratto tra Bozzolo e Marcaria, infatti, e quasi certamente lungo il passaggio a livello di Marcaria (le informazioni sono ancora frammentarie) un’automobile è rimasta ferma in panne lungo i binari, per cause da accertare e ha di fatto costretto tutti i treni in transito a rallentare e fermarsi. Il primo era il 33446 che percorre appunto la tratta completa fino al territorio milanese. Alla fine questo convoglio ha viaggiato con un’ora e mezza di ritardo, mentre a cascata si è verificata anche la cancellazione del 33448, soppresso per la precisione nel tratto da Mantova e Cremona e partito da Cremona alle 6.55 di mercoledì. Di fatto chi è salito a Cremona ha evitato il disagio, ma tutte le stazioni precedenti, da Mantova a Cremona appunto, sono rimaste non servite da quel convoglio e dunque i passeggeri hanno dovuto attendere il 33446 in ritardo per il singolare episodio verificatosi a Marcaria.
Come detto, in una sorta di effetto domino, tanti treni hanno viaggiato con ritardi importanti: dai 10 minuti del 33450 che partiva alle 6.45 da Mantova in direzione Cremona e poi Milano, ad almeno quattro treni locali della tratta Mantova-Piadena, che hanno subìto altri ritardi. In più il diretto delle 7.35 da Cremona per Mantova è arrivato nel capoluogo virgiliano con 15 minuti di ritardo, sempre per lo stesso motivo. Insomma un’altra mattinata disastrosa e su Facebook, nel gruppo Pendolari, almeno c’è chi la prende con filosofia e ironia, citando la canzone di Francesco Salvi “Quella macchina qua devi metterla là…” e invitando i cremonesi diretti a Milano a fare colazione con calma.
Giovanni Gardani
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