Cronaca

Viadana, Nadia
Padova attacca: “I soldi
Aler ci sono. E per me?”

Nella foto Nadia Padova e le sue difficoltà nell’appartamento attuale

VIADANA – Nadia Padova, la cinquantenne disabile di Viadana continua a vivere in una casa non all’altezza delle sue condizioni. “Un mio conoscente mi dice di aver saputo di un contributo da parte dell’Aler riguardo la sistemazione di alloggi popolari. Si parla di 200mila euro per undici alloggi tutti a Viadana. Se è così non dovrebbero più esserci difficoltà a trovarmi una sistemazione idonea” dice la donna.

Alla fine di luglio, prima di essere ricoverata in Ospedale per il riacutizzarsi di dolori fisici, aveva rivolto un appello alla nuova Amministrazione comunale affinché si ricordasse di lei. Da anni infatti è costretta a muoversi su una carrozzella dentro un appartamento angusto e con addirittura un gradino che complica estremamente l’ingresso in bagno. “Il giorno dopo avere letto sulla stampa del mio caso, mi ha chiamato una delle due assistenti sociali – racconta Nadia – dicendomi che l’assessore ai servizi sociali Alessia Minotti desiderava venirmi a trovare per rendersi conto della mia situazione. Risposi che era impossibile perché nel frattempo ero già ricoverata all’Aragona di San Giovanni. Comunque credevo che la visita fosse solo rimandata. Sono stata dimessa il 2 settembre scorso e da quindici giorni mi vedono in giro per il paese con la mia carrozzella e il mio cane. Non passo inosservata e immaginavo che il Comune a quel punto potesse  contattarmi”.

Nadia Padova che vive sola, in via Donizetti, nel frattempo si fa dare una mano da una vicina, che l’aiuta a risollevarsi quando le capita di cadere per le difficoltà motorie. “Quando sono sola a chi vado a chiedere aiuto? Ho preso contatti con le due assistenti sociali ma loro mi dicono di non saperne nulla. Vorrei parlare con l’assessore ma non so nemmeno che faccia abbia, mentre loro sanno chi sono e dove potermi trovare. Erano già venuti a casa mia qualche anni fa quando dal bagno usciva tutta quella schiuma maleodorante. Adesso devono vedere come sono bloccata tra uno spigolo e l’altro della stanza che diventa troppo stretta quando porto dentro lo stendi-biancheria, dal marciapiede. Sono stanca di essere rimpallata da un un ufficio all’altro. Io sinceramente non ne posso più di vivere in questa situazione”.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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