Cronaca

Torre e Casalmaggiore
piangono “Ferro” Ferrari
Fece grande la Casalese

Nella foto Erminio Ferrari e la Casalese 1988-1989: Ferrari è il secondo da destra nella seconda fila

TORRE DE’ PICENARDI – Si è spento a soli 58 anni Erminio Ferrari, torreggiano doc, molto conosciuto in paese e in generale in tutto il Casalasco, anche per un passato da calciatore di primo livello nel mondo dei dilettanti. Ferrari è spirato lunedì all’ospedale Maggiore di Cremona, a seguito di una lunga malattia, ed è poi stato trasportato a Torre dè Picenardi dove mercoledì mattina alle ore 10 sono state celebrate le esequie.

Chiunque si fosse innamorato della vecchia Casalese, quella costruita “in casa” e con atleti della zona, quella che ancora giocava al mitico “Comunale” di via Corsica, non poteva non notare quel centrocampista stempiato e basso di statura, che forse dimostrava più anni di quelli che effettivamente avesse, ma che in tema di tecnica e sagacia tattica metteva in riga tutti. Del resto, Ferrari, che nella vita aveva sempre svolto la professione di muratore per la Edil Torre, era arrivato a Casalmaggiore dal Fiorenzuola nel mercato di novembre 1985: con i piacentini Erminio aveva giocato anche la serie D oltre alla Promozione, in un periodo in cui il dilettantismo non prevedeva la categoria di mezzo dell’Eccellenza, aggiunta poi a inizio anni ’90.

A Casalmaggiore Ferrari, grande appassionato anche di bocce, restò per cinque anni, contribuendo in modo pragmatico e sensibile al salto di categoria, dalla Prima alla Promozione, che la squadra raggiunse nel 1989. Un periodo storico in cui, peraltro, quelle categorie avevano un valore di molto superiore rispetto ai tornei attuali, come viene riconosciuto da più parti. Centrocampista centrale di intelligenza e piazzamento, non segnava molti gol ma era sempre in posizione e sbagliava il meno possibile, dote quest’ultima necessaria per costruire la scalata di quella che fu la Casalese dei Ravara, dei Goffredi, dei Pacchioni, degli Oliva, dei Mantovani. E di Icio Ferrari, morto poi in un tragico incidente stradale, al quale oggi lo stadio della Baslenga è dedicato. Proprio con Icio, Erminio, che pure non era parente ma soltanto omonimo, strinse una bella amicizia: entrambi erano infatti torreggiani doc. Con Erminio Ferrari ebbe modo di giocare anche l’attuale presidente dell’Uc Casalese, Paolo Azzi, bomber di quella formazione di alto livello.

La chiesa di Torre, mercoledì mattina, era gremita quasi come uno stadio, giusto per restare al paragone calcistico, per le esequie celebrate dal parroco don Giampaolo Rossoni, da don Giancarlo Bosio e da padre Gabriele Sacchini, frate cappuccino originario proprio di Torre dè Picenardi e che ha seguito Erminio nel periodo finale della sua malattia. Era presente tra gli altri una rappresentativa del Fiorenzuola anni ’80 con i fratelli Porcari, Amadei, Bertelli, Puerari, Bresciani, Mainardi e Antonio Villa, quest’ultimo presidente degli anni d’oro anche della serie C. Non mancava naturalmente neppure la “vecchia” Casalese a rendere omaggio al compagno di un tempo, ricordato come un grande uomo prima che come ottimo atleta: dai fratelli Angelo e Gianni Mantovani, a Renato Incerti Tinterri, e ancora Amici, Ravara, Goi, Buttarelli, Goffredi, Mario Oliva, i mister Danini e Franco Oliva e l’allora presidente Carlo Gardani, oltre all’ex dirigente Giuseppe Scaglioni, oggi consigliere con delega allo Sport del comune di Casalmaggiore. A proposito di amministrazione, per il comune di Torre ha partecipato il consigliere con delega allo Sport Edgardo Arcari.

Erminio Ferrari lascia la madre Mirella, la compagna Anna, la sorella Elena col marito Mario e le nipoti Anthea e Alisea. La famiglia ha voluto ringraziare per le cure prestare sia la dottoressa Paola Casetti che il personale dell’Hospice di Cremona. La salma è stata tumulata nel cimitero cittadino di Torre dè Picenardi.

Giovanni Gardani

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