Cultura

Acqua, legno e terra:
tre elementi per
la stagione del ‘Diotti’

Nella foto, da sinistra: Arcari, Carena e Rosa

CASALMAGGIORE – Acqua, legno, terra: tre nuove iniziative per il Museo Diotti di Casalmaggiore che ruotano attorno a questi tre materiali e che sono state presentate nei giorni scorsi presso la sala giunta del Comune, dall’assessore alla Cultura Pamela Carena, dal curatore del Museo Valter Rosa e da Bruno Arcari, esperto e collezionista d’arte, cui si deve in particolare la paternità di una delle tre mostre. Anzitutto Carena ha dato notizia dell’acquisto di un’opera di Giuseppe Chiari, al quale il Diotti ha dedicato una personale nei mesi scorsi, che comparirà sul nuovo catalogo del Museo. La prima mostra in ordine cronologico sarà inaugurata sabato 19 settembre alle ore 17, durerà fino all’11 ottobre e vedrà come protagonista Adele Ardigò e le sue fotografie dedicate al tema dell’acqua. “Memoria dell’Acqua” è infatti il titolo della personale di Ardigò, che col Diotti ha collaborato mettendo a punto il nuovo sito del Museo.

“Abbiamo deciso di premiarla non per sdebitarci – ha precisato Rosa – ma perché si tratta di fotogafie davvero interessanti: per Adele è la prima personale dopo tante collettive. Potremmo parlare di visioni attraverso l’acqua, di prospettive, che esaltano la capacità di rifrangere la luce e mettere l’osservatore in sintonia con l’idea di profondità. L’acqua diviene così elemento plasmante e attivo, nell’osservazione di quello che accade sulla superficie e non solo”. L’evento sarà inserito all’interno della Giornata dell’arte contemporanea e sarà dunque visibile su un sito nazionale. L’altra grande novità riguarda la nuova mostra su Martino Fiorattini, contadino di Casteldidone scomparso nel 1997, del quale si possono ammirare ora le opere murali presso la pesa e l’oratorio del comune casalasco. Autodidatta e artista per vocazione, Fiorattini è stato definito da Rosa come una vera e propria scoperta, per la quale va ringraziato in particolare Bruno Arcari. “Ha assorbito le avanguardie del 1900 e le ha filtrate, con una tensione verso la pittura e verso il recupero del colore, a volte sfondando il campo del surreale e dell’inconscio” ha spiegato Rosa, mentre Arcari ha precisato che sono state recuperato novanta opere all’incirca, tutte olio su tela e senza disegni preparatori. La mostra durerà dal 24 ottobre al 29 novembre e toccherà il tema della terra, del lavoro nei campi, degli animali da cortile e dei ritratti, tutti rivisti in chiave naif, “superando in qualche caso anche il maestro Toni Ligabue” ha chiosato Rosa. Peraltro alla mostra dovrebbe essere presente anche Bianca Tosatti, critica d’arte di sicuro prestigio nonché direttrice del Mai Museo di Sospiro.

L’ultima novità riguarda il cosiddetto “lascito Marcheselli”: si tratta, di fatto, del nucleo principale del mobilio della Farmacia Comunale, che è stato trasportato in una sala appositamente ricreata all’interno del Museo Diotti, per quanto in un circuito differente da quello tradizionale. La novità sarà presentata sabato 10 ottobre alle ore 17 alla presenza di Valter Rosa e di Marco Ponticelli, presidente dell’Azienda Farmaceutica Comunale. “Si tratta di una donazione della famiglia Marcheselli – ha spiegato Rosa – perfezionata il 9 giugno 1935, che comprende anche i dipinti “Fuga in Egitto” e “Sull’Impalcatura” di Amedeo Bocchi, quest’ultimo probabilmente il pezzo più importante della collezione Diotti. In questo modo possiamo dire che il cerchio si chiude”.
Giovanni Gardani

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