Cronaca

L’ultimo saluto a
Vilma Gardani: “In lei
segni di Madre Teresa”

Nella foto, i funerali di Vilma Gardani

RONCADELLO (CASALMAGGIORE) – Il gonfalone del Comune di Viadana portato da un messo comunale con il sindaco Giovanni Cavatorta seduto accanto all’assessore ai servizi sociali Alessia Minotti e alla responsabile del distaccamento  della Cri Patrizia Vezzani. E poi l’Unitalsi, l’Anpas Lombardia oltre al Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta (di cui era presente il Governatore Omar Bortoletti oltre a tantissimi soci). Istituzioni, associazioni e persone comuni hanno riempito all’inverosimile la chiesa di Roncadello per i funerali di Vilma Gardani. La sessantunenne presidente della Casa di riposo di Viadana, spentasi improvvisamente in solitudine nell’abitazione originaria di Roncadello mercoledì. “Che cosa dirai domani? Mi chiedeva un collega sacerdote – ha spiegato don Andrea Spreafico durante l’omelia – come se ci fosse bisogno di raccontare qualcosa. La vostra presenza dice già tutto perchè esprime un enorme grazie ad una persona encomiabile. Una donna che dava tutta se stessa pensando alla salute degli altri magari trascurando la sua. Ma lei non sarebbe soddisfatta solo di un grazie. Vuole da noi l’impegno a dedicarci ai deboli come ha fatto lei durante la sua intensa professione”.

Poi il sacerdote, affiancato da don Antonio, don Carlo, don Virginio, don Andrea, sempre a braccio e con determinazione rifacendosi al Vangelo ha aggiunto che in Vilma c’erano i segni inequivocabili di importanti somiglianze con Madre Teresa di Calcutta (a cui era devota e una cui frase era stata messa in cornice accanto alla bara in casa) e lo stesso Gesù Cristo deposto dalla croce di venerdi, alle tre del pomeriggio così come come stava accadendo per la defunta: “Il nipotino Mattia mi dicono che davanti al corpo senza vita della nonna abbia sussurrato tristemente “Che ingiustizia”. Ma solo uno lassù (ha ribadito il prete) potrà decidere quello che è giusto per ognuno di noi quando ci ritroveremo davanti al trono di Dio e saprà riconoscere i segnali manifestati durante la nostra esistenza al di là di qualche peccato e mancanza”. Alla fine, dopo la preghiera del Volontario, don Andrea d’accordo con i famigliari ha chiesto che la lettura dei tantissimi messaggi di solidarietà fossero rimandati il giorno in cui al cimitero si sarebbe proceduto alla sepoltura della cassetta con le ceneri. Il feretro dopo gli incessanti commossi abbracci al marito di Vilma, Franco, alla figlia Elena, al fratello e altri parenti ha lasciato il piazzale della chiesa sul mezzo dell’Impresa Roffia raggiungendo Mantova per la cremazione.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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