Bozzolo, cittadini
infuriati col solito noto:
“Giustizia da soli”
Nella foto piazza Europa, centro di Bozzolo
BOZZOLO – Assume contorni inquietanti e al limite dell’impotenza la vicenda dell’uomo marocchino che, ormai a cadenza puntuale quasi ogni sera, disturba le notti dei bozzolesi creando problemi in serie all’ordine pubblico. A dare qualche indicazione in più ad una brutta storia che va dunque chiarendosi, pur essendo lontana la soluzione, è il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio, dal proprio profilo Facebook, commentando l’ennesimo episodio grave originato dal comportamento dell’uomo.
Si scopre così che il maghrebino in questo momento vive solo a Bozzolo, perché fratello e famiglia paterna sono rientrati per le ferie in Marocco, mentre lo stesso è stato abbandonato dalla moglie, che dall’uomo aveva subito violenze. “Un uomo che quotidianamente – scrive Torchio dal suo profilo – si ubriaca, si mena con altri connazionali, toglie il sonno a via XXV Aprile (dove si trova il bar Artic, i cui gestori sono ormai esasperati, ndr) e non solo. Ribalta i bidoni delle immondizie quando lo spediscono fuori dal bar o qualcuno lo allontana”.
Peraltro vi è un ultimo episodio in ordine cronologico da delineare. Nella notte tra mercoledì e giovedì infatti il maghrebino è andato ancora a insolentire, visibilmente alticcio, uno dei dipendenti all’ingresso dell’ospedale don Mazzolari di Bozzolo, dopo di che, non contento, ha scagliato una bicicletta contro un’automobile parcheggiata, danneggiandola. La mattina successiva, giovedì, è stato visto nuovamente con una bottiglia di birra in mano. “Mi hanno detto che l’unico modo per fermarlo è un Tso (trattamento sanitario obbligatorio, ndr) – si sfoga Torchio – ma si tratta di un alcolista non di un malato di mente”.
E intanto qualche cittadino, a mali estremi, cerca estremi rimedi: gira infatti voci che si stia organizzando una sorta di ronda per farsi giustizia da soli, perché in particolare i residenti di via XXV Aprile non ne possono davvero più. Insomma, la situazione sta sfuggendo di mano ed anche per questo giovedì mattina lo stesso Torchio ha incontrato, per circa tre ore, carabinieri, polizia locale, servizi sociali e anagrafe per provare a risolvere la questione: non è infatti ammissibile che una sola persona possa tenere in scacco l’ordine pubblico in alcune zone del paese, senza poter reagire.
Giovanni Gardani
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