Otto giovani
casalaschi ad Aparecida
nella missione Ecovam
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Dal sito della Diocesi di Cremona
APPARECIDA DE GOIANIA – Come già era avvenuto nelle scorse estati, anche quest’anno dal 16 luglio al 4 agosto alcuni giovani casalaschi, accompagnati da don Davide Ferretti, sono volati ad Apareçida de Goiania, una delle periferie della capitale di uno degli stati centrali del Brasile, il Goias. Tre settimane passate tra giochi, laboratori, balli, ma soprattutto tanta umanità, serenità e condivisione. Per due settimane è stato organizzato il Grest rivolto a i bambini accolti e seguiti scolasticamente dall’Ecovam, una scuola creata e gestita da suor Amelia, del Rifugio Cuor di Gesù di Cremona, che ospita giornalmente circa 700 tra bambini e ragazzi, il cui percorso formativo è garantito dai sostegni a distanza che l’associazione “Amici dell’Ecovam” di Cremona da anni promuove e porta avanti. Sono partiti in otto da Motta Baluffi, Scandolara Ravara, Gussola e Cremona.
«È stata un’esperienza intensa e forte – spiegano i protagonisti – tanto quanto lo possono essere i sorrisi e gli occhi di tutti quei bambini incontrati che, pur in mezzo a tante difficoltà più grandi di loro, riescono con tanta semplicità e affetto a farti sentire accolto e “a casa”». Ecco il ricordo di quei giorni in uno scritto indirizzato alla Diocesi di Cremona.
“Emilio ci accompagna, lui sa la strada, lui conosce a memoria le case dei bambini che gli vengono affidati per aiutarli nel loro percorso scolastico. Il nostro pulmino pian piano si allontana dalle strade frequentate e dai negozi per arrivare in una zona in cui sembra che la vegetazione si riappropri del terreno sottrattole dal cemento. Ancora una curva e… eccoli: lungo una strada in pendenza, sporca di terra rossa, tanti occhi scuri ci guardano incuriositi, interrompono la loro partita di calcio e si spostano per farci passare.
Nello stupore reciproco, ecco il sorriso di chi ci riconosce e ci corre incontro. L’abbiamo trovato, Daniel, un bambinetto di circa 7 anni, capelli ricciolini e piedi veloci che, mischiandosi con la terra polverosa, in un lampo ci porta a casa sua, seguito a ruota dal fratello più grande. Ci fermiamo fuori: un po’ per pudore e un po’ perché in casa non c’è nessuno, la madre è al lavoro. Due parole, qualche sorriso ed ecco che in pochi istanti tutti i bambini delle case circostanti si avvicinano incuriositi attirando la nostra attenzione: possiamo regalar loro solo un piccolo peluche che, però, genera subito tanta gioia, enormi sorrisi e tanto stupore.
E così conosciamo Gabriela, Carol, le loro cuginette e i loro piccoli vicini, entrando in quel vociare allegro che ci fa sentire subito accolti e benvenuti. Ma anche noi abbiamo un invito per loro: «Domani mattina venite a giocare con noi alla “Colonia de ferias”, la scuola dell’Ecovam». Il giorno dopo li vediamo entrare in palestra e dentro di noi sappiamo che il nostro invito ha potuto dar loro un posto sicuro e protetto dove poter giocare, divertirsi e in cui poter liberare la propria infanzia più serenamente che in mezzo ad una strada!”
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