Sagra di Fossa,
orgoglio di paese che
conferma il suo successo
Nella foto un momento del campionato italiano di Sburla la roda
FOSSACAPRARA (CASALMAGGIORE) – Un successo, ancora una volta. Con circa 5mila persone che si sono avvicendate nel corso della tre giorni, con un sabato sera con “gente da tutte le parti” per dirla con il presidente dell’Associazione Oltrefossa Roberto Sarzi Braga, stravolto ma felice, con 170 volontari giunti da tutte le frazioni e anche dal centro di Casalmaggiore, perché quando la Sagra di Fossa, che ha festeggiato la sua 15esima edizione, chiama, sono in tanti addirittura a prenotarsi, vogliosi di dare una mano.
Magia di un tempo, di giochi antichi ma non perduti e di una manifestazione che ripropone la semplicità del passato non come un oggetto da museo, stantio e senza più pagine da scrivere, ma come un’eredità ancora viva, della quale farsi vanto e andare fieri. Un passato, insomma, non da osservare ma da interpretare. E ovviamente da giocare. E’ dunque terminata dopo un weekend intenso la Sagra di Fossa, con due delle iniziative clou, guarda caso legate a “Sburla la roda”, il gioco che è anche il simbolo e l’icona di questa kermesse, concentrate nel tardo pomeriggio e nella serata di domenica, la giornata conclusiva. Prima il campionato italiano, con regole codificate e accettate dall’Uisp, vinto per il terzo anno consecutivo dalla squadra di Bellaguarda, con Rivarolo del Re e Casalmaggiore sul podio. Un percorso in linea retta, con andata e ritorno, spingendo una rotoballa di 250 kg. Tuttavia, il vero “Sburla la roda”, quello originario, prevede un percorso triangolare, reso difficile non solo da ostacoli da saltare, ma anche dal pubblico che lancia farina per infastidire (o magari divertire) i partecipanti. Ebbene, la versione “primitiva” del gioco ha dato vita, attorno alle 21, al gran finale della Sagra con il palio, che ha visto la vittoria della fazione di Caprara, contrapposta a Fossa, in una divisione comunque più ideale che effettiva (da un lato i residenti nei numeri civici pari, dall’altro quelli dispari).
L’occasione è stata perfetta anche per presentare, assieme al docente di Cà Foscari a Venezia, habitué della manifestazione, professore Mauro Ferrari e dell’autore Emanuele Tagetto, consigliere dell’Associazione Giochi Antichi, un volume che raccoglie alcuni dei principali giochi del passato in Italia, lontani da televisione e videogame e vicini piuttosto a natura ed aria aperta: che ci si creda o no, sono ben 800 le cosiddette comunità didattiche, ossia le forme di gioco (in qualche caso potremmo quasi parlare di sport) tramandate nel corso dei decenni, e in molti casi dei secoli, che peraltro, in alternanza e con turnazione, arrivano anche al Tocatì di Verona, il più importante evento di giochi da strada, al quale nel settembre scorso partecipò proprio Sburla la roda.
Sono arrivati anche da fuori regione, per partecipare a questo torneo, ma dato che i giochi, organizzati tra gli altri dall’instancabile Damiano Chiarini, sono tanti, come dimenticare il Battichiodo, il Ciclotappo, con una tappa del campionato fissata proprio a Fossacaprara, e ancora il Cacio al Fuso (importato da Pienza per l’occasione), il classico Tiro alla fune, l’elezione di Miss Capretta, e via discorrendo? “E’ stata una tre giorni intensa, che ha confermato e migliorato i numeri degli scorsi anni – conferma Sarzi Braga – . Siamo tarati su un certo numero di ospiti e presenze in particolare col servizio cucina dai sapori locali e tradizionali, e sabato sera posso garantire che eravamo veramente in difficoltà. Ma è un dato positivo, perché significa che la risposta c’è stata ed è stata di grande livello”. Ecco perché la Sagra di Fossa già guarda all’edizione numero 16: per un evento che, da piccola sagra di paese, anzi di frazione, è ormai divenuta un must dell’estate di Casalmaggiore, del comprensorio e oltre, con la capacità unica di ispirarsi al passato per allargare via via gli orizzonti del futuro.
Giovanni Gardani
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