Canneto, profughi
in albergo: la quiete
prima della tempesta
Nella foto, i panni stesi all’interno dell’hotel Margot di Canneto sull’Oglio
CANNETO SULL’OGLIO – All’Hotel Margot di Canneto sull’Oglio una volta arrivavano clienti da tutta la provincia oltre che dal bresciano e dal parmense. Aperto 24 ore su 24 era l’unico locale pubblico del territorio che offrisse a quel tempo una marea di servizi non stop, compreso un tuffo in piscina. Adesso sono in pochi a fermarsi anche perche l’albergo è quasi completamente occupato dai 34 profughi che da mesi vi sono stati collocati. Così l’hotel sembra una costruzione nel deserto. Eppure sorge a fianco di una statale trafficata e a pochi metri dalla stazione ferroviaria. Attorno alla struttura c’e il silenzio assoluto e se non fosse per una decina di indumenti stesi al sole ad asciugare. Adesso nessun cliente esterno viene più a dormire qui anche se qualche stanza libera ci sarebbe ancora. “Qualcuno di passaggio si ferma ancora ma siamo quasi al completo con i profughi”: confessa un signore del posto che la mansione di custode sorvegliante. L’uomo precisa subito che per qualsiasi domanda occorre rivolgersi alla Cooperativa di Mantova che gestisce la struttura. Ma poi un certo dialogo basato sul reciproco rispetto dei ruoli scaturisce. Così si viene a sapere che gli ospiti non hanno problemi per il mangiare perché viene eliminata la carne di maiale servendo solo pollo in maniera da accontentare sia musulmani che cristiani. Qualche lamentela nasce sulla quantità, “ma onestamente mi pare poco credibile vedendo le rotondità delle loro pance”, scherza il nostro interlocutore. Per il resto passano le giornate nell’ozio totale tra qualche lezione di italiano e il trasporto presso le strutture sanitarie quando hanno bisogno di visite. In attesa che Questura e Prefettura decidano sul loro status sociale e civile, sul loro futuro e destinazione restano chiusi dentro al Margot. “D’altra parte senza documenti non possono nemmeno essere indirizzati verso qualche lavoro esterno, né per il Comune né per altre imprese. Qualcuno di loro mi dà una mano a tenere pulito qui attorno, niente di più”. L’Hotel Margot, con la piscina svuotata e non più agibile, adesso vive nella tranquillità di questi 34 profughi che non creano problemi o tensioni. Tra due giorni l’atmosfera però potrebbe cambiare per l’annunciata manifestazione di contestazione che sarà inscenata davanti l’albergo da parte di chi è in disaccordo con la politica dell’accoglienza instaurata dal governo italiano.
Rosario Pisani
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