Ladri alla piazzola
ecologica, intervengono
sindaco e Carabinieri
Nella foto, le batterie e i motori che i ladri hanno tentato di rubare
TORRE DE’ PICENARDI – Torre de’ Picenardi ha vissuto una nottata travagliata, da “guardie e ladri” per dirla con le parole del sindaco Mario Bazzani. Alcuni malviventi sono entrati nella piazzola ecologica con l’intento di rubare batterie di auto e motori di frigoriferi. Era da poco passata la mezzanotte, si era ai primi giri d’orologio di domenica, quando il sistema di videosorveglianza appositamente installato nell’area dall’amministrazione comunale ha rilevato movimenti sospetti tali da azionare la chiamata a sindaco e forze dell’ordine. Giunti immediatamente sul posto, sia il primo cittadino Bazzani che una pattuglia dei Carabinieri con a bordo anche il comandante della stazione locale dell’Arma Rosario Nasca hanno fatto in tempo a intravedere almeno due persone impegnate nel tentativo di accumulare batterie e motori da poter poi asportare dall’area ecologica.
L’arrivo di sindaco e militari ha costretto i ladri alla fuga nei campi: di loro si sono perse le tracce, nonostante le ricerche dei Carabinieri siano proseguite per tutta notte. Come spiega il sindaco di Torre de’ Picenardi, “non è la prima volta che la piazzola ecologica viene presa di mira dai malviventi”, “proprio per questo è stato installato un sistema di videosorveglianza”. “Non abbiamo riscontrato rotture a recinzione e cancello d’ingresso. Il danno economico per il Comune non riguarda tanto il valore delle batterie o dei motori che potevano essere rubati – precisa Bazzani -, quanto più la spesa per lo smaltimento dei pezzi restanti. Il consorzio Raee che si occupa di recuperare rifiuti e apparecchiature elettriche ed elettroniche, in caso di materiale danneggiato fa saldare per intero alle casse pubbliche il costo di recupero e smaltimento altrimenti già coperto dalle tasse sui rifiuti pagate dai cittadini”. Altra conseguenza del raid, “lo sversamento nel terreno dei liquidi tossici contenuti nelle batterie, si tratta di sostanze chimiche che inquinano il terreno”.
Simone Arrighi
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